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Comanda Firenze: un anno fa il poker al Frosinone e la testa della classifica

Ognissanti, lo scorso anno: Prima giorno di ora solare, partita fissata per le 12.30. La Fiorentina, dopo aver vinto  a Verona e essersi ripresa dai ko con Napoli e Roma, aspetta la matricola Frosinone  per continuare a rimanere nelle zone di testa. Sousa mischia le carte, lancia Rebic- Mati Fernandez e Babacar dal primo minuto. Partita inizialmente bloccata, ma tutto cambia su un tiro- cross dello stesso Rebic a metà della prima frazione 1-0. Da lì in poi parte una sinfonia, con il gol di tacco di Gonzalo, il cucchiaio di Babacar, perfino il centro di Mario Suarez, nell’unico vero acuto della sua negativa e nefasta parentesi a Firenze. La squadra incanta, nella ripresa gestisce e la sera si coccola il suo primato in classifica dopo undici giornate di campionato. Una macchina perfetta, un calcio sontuoso, un’organizzazione che fa invidia a tutta Italia, un allenatore che trasmette speranze, un popolo che sogna, il coro “Salutate la Capolista” della Fiesole o quello del “Ti immagini se fosse sempre Domenica”, striscioni con scritte a caratteri cubitali “Comanda Firenze”. Un’apoteosi, insomma.

Trecentosessantacinque giorni dopo la situazione è leggermente diversa, per usare un eufemismo. C’è una squadra ancora in cerca della sua realtà, della sua identità, del suo modulo migliore, dopo un periodo di apatia. C’è la convinzione di poter risalire la china e tornare protagonisti, scegliendo come strada la prova di Cagliari o quella di Sabato a Bologna. C’è la preoccupazione, se invece si prende come monito i pareggi con Crotone e Atalanta, o alcune prove sbiadite come quella contro il Torino. Al di là dei sogni e delle realtà, termini troppo spesso usati in questi giorni, c’è una Fiorentina a caccia di conferme.

A partire da Giovedì, quando una vittoria con lo Slovan Liberec chiuderebbe il discorso qualificazione. A partire da Domenica, quando una vittoria con la Sampdoria permetterebbe di centrare due successi consecutivi in campionato come non accade da tempo. Già, per uno scherzo del calendario e del destino, Sampdoria e Empoli prima e dopo la sosta, esattamente come lo scorso anno. Quando il cielo era sereno.

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