La Fiorentina imbriglia i bianconeri di Pirlo al Franchi, giocando una partita attenta in difesa con la testa alle ripartenze
L’1-1 di ieri con la Juventus porta con sé tanti segnali positivi. Una partita che la Fiorentina ha interpretato nella maniera giusta, e al termine della quale può permettersi anche un pizzico di rammarico per non aver fatto bottino pieno. Certo, quella vista al Franchi non è stata una Juve irresistibile. Anzi. Quando i ritmi sono bassi, la Fiorentina va a nozze. Perché può difendersi per poi ripartire. È stato questo, nei primi 45’ di ieri, il merito maggiore. Aver difeso, ma con l’idea di far male ogni volta che se ne fosse presentata l’opportunità. Un piano banale, forse, ma perfettamente riuscito, scrive il Corriere Fiorentino.
PRIMO TEMPO. E così, dopo mezz’ora, e nessun rischio corso, ecco il vantaggio. Un rigore (netto) concesso grazie al Var, e trasformato da Vlahovic. Sono 17, ora, per il serbo. E il cucchiaio col quale ha «scherzato» Szczesny è stata un’altra, esaltante, dimostrazione della sua personalità.
RIPRESA. Peccato che nella ripresa Pirlo si sia ricordato di avere un paio di jolly in panchina (Kulusevski e Morata) e, soprattutto, si sia accorto che contro una Fiorentina così fosse inutile difendere a tre. È stata quella la svolta, anche se il gol del pareggio (dopo circa trenta secondi, e quasi casuale) ha inevitabilmente contribuito a cambiare il corso del match. Un colpo duro, al quale però la squadra ha reagito nel modo migliore. Senza scomporsi, e rischiando pochissimo. Questione di carattere, e consapevolezza. Come se, finalmente, la Fiorentina si fosse liberata dalle paure che fino ad oggi l’hanno condannata alla sofferenza.
Di
Redazione LaViola.it