Nella prospettiva stadio si aprono nuovi scenari, scrive La Nazione. Dopo la firma del preliminare d’acquisto del terreno di Castello, torna in ballo un’ipotesi congelata nel freezer. La novità è che lo stadio e la cittadella viola si potrebbero costruire nei 123 ettari che Toscana Aeroporti ha appena acquistato da Unipol. Uno scenario non solo suggestivo ma anche possibile, che addirittura accorcerebbe – rendendoli pure più certi – i tempi di realizzazione del nuovo tempio viola del calcio. Sono gli stessi architetti e ingegneri urbanisti a dire che il progetto della Nuvola disegnato dall’archistar Massimiliano Fuksas se poteva esistere nel 2008 quando venne disegnato, è a maggior ragione realizzabile oggi che la pista dell’aeroporto di Peretola, se lo sviluppo dello scalo sarà completato, sarà parallela all’autostrada anziché perpendicolare.
Una rotazione molto significativa in termini di spazio, giacché andrebbe a liberare dagli obblighi di sicurezza aeroportuale tutti i terreni a Nord dell’area, praticamente alla stessa distanza in linea d’aria da quelli di Novoli. Il congelamento della soluzione Castello fu deciso da una necessità stringente: la maxi inchiesta della procura sui terreni – al tempo di proprietà Sai Fondiaria – che portò anche al sequestro dei terreni, coinvolse a vario titolo diversi politici, indagati anche per corruzione, reato da cui sono stati infine assolti tutti al termine di una vicenda giudiziaria durata otto anni. Ora che tutto è finito, si apre una nuova prospettiva.
Per Eugenio Giani, l’ipotesi Castello è la migliore per la realizzazione dello stadio, anche se nei corridoi di Palazzo Vecchio si sente ribadire che la volontà politica è quella di trasferire la Mercafir a Castello e realizzare stadio e cittadella viola nell’area di Novoli: la strada tracciata sin qui, insomma, verrà percorsa fino in fondo, senza cambi di rotta. «Eppure a questo punto la soluzione urbanistica preferibile è quella di Castello, quella cioè che il Comune aveva già previsto nel settembre 2008 – incalza Giani – Quando fu presentata la Nuvola di Fuksas, Palazzo Vecchio inserì la previsione dello stadio nei documenti preliminari al piano strutturale». Documenti poi stralciati.
«Lo stop su Castello arrivò a causa delle inchieste giudiziarie, dei sequestri dei terreni – aggiunge il presidente del consiglio regionale – A questo punto che è stata fatta chiarezza si può tornare al piano originario, sviluppando al meglio la viabilità, dando aria al progetto culturale del parco tematico». Insomma «evitando il doppio passaggio che prevede il trasferimento della Mercafir prima e la costruzione dello stadio poi, si potrebbe veramente tagliare i tempi rendendoli certi per tutti – conclude Eugenio Giani – Per tutto questo, consiglio al sindaco e alla giunta di rivalutare la soluzione Castello».
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Redazione LaViola.it