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Collauto a LaViola.it: “Tessmann centrocampista moderno. È pronto a giocare per il vertice”
Le dichiarazioni dell’ex ds del Venezia sul centrocampista statunitense
Tra i nomi accostati alla Fiorentina nelle ultime ore per rinforzare il centrocampo di Palladino c’è quello di Tanner Tessmann del Venezia. Lo statunitense è stato uno degli uomini di copertina della squadra di Vanoli neopromossa in Serie A e per saperne di più, LaViola.it ha contattato l’ex ds arancioneroverde Mattia Collauto:
Buonasera Direttore, può farci un identikit di Tessmann?
“È un ragazzo che ha avuto una crescita esponenziale quest’anno, è stato preso dal Venezia 3 stagioni fa, ha avuto un percorso con qualche difficoltà il primo anno, ma erano preventivate visto che arrivava da un campionato e da un Paese completamente diverso, e aveva iniziato a giocare a calcio non tantissimo tempo fa. Il processo che ha seguito è stato corretto, le qualità gli sono sempre state riconosciute, ma è un calciatore moderno: è un centrocampista con grande fisicità e al contempo ha una buona tecnica, ha padronanza del piede e della situazione, può giocare in vari sistemi di gioco, da mezzala o nei due. Quest’anno ha avuto una grande crescita, merito dell’allenatore, credo sia pronto ad affrontare un campionato di vertice con squadre che hanno quel tipo di obiettivi. Allo stesso tempo non gli farebbe male fare un altro campionato a Venezia, con il club che potrebbe pensare di tenerlo come uno dei giocatori più importanti della rosa”.
Che ricordo ha della trattativa per portarlo a Venezia?
“È stato un lavoro di gruppo. Essendo un giocatore americano, la proprietà del Venezia lo conosceva meglio di noi, ma lo avevamo seguito con i nostri scout, con Cordoba avevamo deciso di puntarci. Era un ragazzo che proveniva da un calcio completamente diverso, ma faceva intravedere caratteristiche interessanti. In questi 3 anni ha imparato a conoscere meglio il gioco, è migliorato tatticamente, si è liberato di alcune situazioni dal punto di vista mentale, fino a diventare un giocatore importante. Ha delle caratteristiche individuali che sposano totalmente quelle del calciatore moderno e fanno pensare che possa avere una carriera brillante. Il Venezia è stato bravo a puntare su di lui e ad avere pazienza nella sua crescita”.
Come commenta la scelta della Fiorentina di puntare su Palladino?
“Sarà il campo a giudicare questo tipo di scelte, nel calcio funziona così. Palladino ha dimostrato a Monza di essere un ottimo allenatore: ha fatto veramente bene dando un’identità alla squadra. Sostituire Italiano non sarà semplice perché ha fatto cose straordinarie, dal punto di vista dei risultati e dell’idea di calcio, sempre supportato da un’ottima società. Arrivare in finale di Coppa Italia e Conference significa che hai raggiunto una maturità importante a livello di club. Credo che l’idea della Fiorentina sia quella di continuare un percorso già segnato che porti a vincere un trofeo. Credo che siano sulla strada giusta. Arrivare in finale non è semplice, poi è chiaro che il tifoso quando non vince non è felice, ma si deve capire anche il percorso. La Fiorentina è una delle società che negli ultimi anni ha lavorato meglio sia in termini calcistici che aziendali”.
Pradè nell’ultima conferenza ha fatto un po’ mea culpa sugli attaccanti e ha fatto intendere che arriverà un grande centravanti. Lei vedrebbe bene qualcuno in particolare?
“Non sono la persona adatta a dare dei nominativi ai dirigenti viola. Pradè è esperto e competente, se ha fatto mea culpa è consapevole che i giocatori presi potevano fare di più. Anche io avrei puntato su Nzola, da cui ci si aspettava di più: è un attaccante con le caratteristiche giuste per sposare il gioco di Italiano, ma ogni annata ha la sia storia e non tutte le scelte possono rivelarsi corrette. Bisogna avere anche fortuna nel trovare giocatori che si integrano, soprattutto se sono stranieri. Non è semplice, ma credo che la Fiorentina abbia le idee chiare da questo punto di vista”.