Il presidente esecutivo della Fiorentina Mario Cognigni ha parlato ai microfoni del ‘Salotto Viola in Italia‘, la nuova trasmissione televisiva in onda da oggi e ogni venerdì su Sportitalia e Italia 7 dalle 18 alle 19: “Prendiamo spunto dal calore di questa sera (il riferimento è alla festa dei Viola Club Pazzi di lei e Purple Cavriglia, composti da oltre 250 soci, dove il presidente ha partecipato con Astori, Lezzerini e il professor Vergine). L’entusiasmo e il trasporto è una caratteristica del tifoso fiorentino: E’ un modo di pensare, di essere, che ti porta a competere con realtà più grande della tua. Il tifoso per noi uno stimolo necessario per pensare di poter raggiungere obiettivi sempre più importanti. La Fiorentina è una grande squadra, che ha forza in Lega e capacità di imporre le proprie idee. Siamo una realtà che emerge. Con la buona volontà di tutti renderemo la Lega migliore e al pari di altri organismi europei”.
Sull’obiettivo Europa: “La risposta sta in quello che abbiamo fatto negli ultimi undici anni: nove volte ci siamo qualificati in Europa. Il campionato italiano è sempre più difficile e competitivo, il risultato è diventato sempre pià difficile. Molte squadre si stanno attrezzando: la partecipazione all’Europa League è un obiettivo ambito”.
Cosa è cambiato dall’anno scorso? “Recupereremo. L’anno scorso la seconda parte eravamo crollati. Quest’anno abbiamo mantenuto l’organico che ci aveva fatto tanto divertire nella prima parte, e lo abbiamo rinforzato. Parlo costantemente con il mister e Corvino che mi tranquillizzano sulla bontà del lavoro. Alcune prestazioni non sono in linea, ma è un ritardo di messa a punto. I risultati arriveranno”.
Cosa accade a Bernardeschi? “E’ un ragazzo serio, che abbiamo cresciuto noi e viene dal nostro settore giovanile. La sua costanza, applicazione e dedizione non possono che far ben sperare per un miglioramento. Il suo ruolo non è il mio campo, ma il provare più ruoli potrà essere un vantaggio per lui, e non una penalizzazione”.
In Italia sono ormai diverse le proprietarie straniere… “Sono gli altri che si devono preoccupare per adattarsi alla nostra realtà. C’è da imparare la loro cultura, ma anche noi abbiamo la nostra e gli altri dovrebbero imparare da noi”.
Le sfide della proprietà e il nuovo stadio? “Tutti quelli che lavorano alla Fiorentina hanno un obiettivo, oltre a quello sportivo. Realizzare entro la fine dell’anno il concept del nuovo stadio, che possa rappresentare la nuova casa dei tifosi della Fiorentina. Loro meritano di avere comfort diversi da quelli attuali. Il fatto che se ne parli anche in altre città è l’evidenza che le squadre italiane si debbano dotare del proprio stadio, per mettersi in competizione con altre nazioni. Uno stadio di proprietà significa introiti superiori. In Italia siamo notevolmente in ritardo, poi può darsi che recupereremo”.
Che mercato è stato quello della Fiorentina? “Avevamo detto di mantenere l’organico e non lo smantelleremo neanche in questa finestra di mercato. Se ci dovesse essere questa eventualità, abbiamo l’obbligo di sostituire i partenti”.
Domenica al Franchi c’è la sfida contro l’Atalanta? “Difficile come tutte le altre partite. L’Atalanta è una squadra competitiva, con un nuovo allenatore. Ha fatto quadrare il cerchio nelle ultime partite, sono giovani e vitali. Lì lavorano due personaggi che conosciamo bene, come Sartori ed Angeloni. Massimo rispetto, ma nessuna paura. Vogliamo portare a casa un risultato positivo”.
L’obiettivo della Fiorentina è sempre lo stesso, è cambiato oppure è arrivato il momento di aprire il gas? “Sì, dissi che il nostro obiettivo era riuscire a competere con le altre squadre di prima fascia. Con i capitali cinesi le squadre che ci stavano dietro si sono rinforzate. Quindi quest’anno il palcoscenico europeo sarà ancora più difficile da raggiungere. Ora soltanto il campo, i risultati, le vittorie riusciranno a dimostrarci la correttezza delle nostre scelte”.
Di
Gianni Ceccarelli