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Cognigni, Corvino, Ramadani: la rivoluzione nelle loro mani

‘Cognigni e gli altri, la rivoluzione nelle loro mani’, titola oggi La Repubblica. Stefano Pioli è entusiasta di questa nuova avventura, anche perchè ha avuto le rassicurazioni che voleva. D’altra parte, dopo il siluramento a Milano, per lui questa era un’ottima occasione per restare in un giro di buon livello. Ma che società troverà il nuovo tecnico? Cognigni non è mai stato così potente. Il passo indietro di Andrea Della Valle, cioè del fattore emozionale, lo rende praticamente unico referente assoluto. Emanazione diretta di Diego, ha pelo sullo stomaco a chili e freddezza da calippo. È uomo di conti, certo, ma da quando cercò di spiegare a Montella come era meglio schierare la formazione, non perde mai occasione (lontano dai riflettori) di dire la sua su moduli e, soprattutto, trattative di mercato.

Poi Corvino. Cognigni lo ha rivoluto perché più in linea col suo credo e con quello di Fali Ramadani, il terzo soggetto del mercato. Il direttore generale ha il non facile compito di dare a Pioli una squadra credibile, anche agli occhi dei tifosi. Cognigni non lo molla mai. I due hanno affinità elettive e intellettuali. Corvino da lui ha ottenuto anche la supercarica di direttore generale. E Cognigni è l’unico con cui è disposto a condividere qualcosa. Ramadani non ha alcun incarico ufficiale nella Fiorentina ma è l’unico con rapporti internazionali di livello e anche l’unico a poter gestire una trattativa in lingua inglese. Lo chiamano il procuratore esecutivo. Porta giovani slavi e, soprattutto, sa vendere e portare soldi in cassa. Il che lo rende un intoccabile.

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