Striscioni sui cancelli del Franchi che si susseguono giorno dopo giorno, un malumore dei tifosi viola che si percepisce ad ogni angolo di Firenze. Diffidenza sulla Fiorentina in costruzione, nel mirino la proprietà, Cognigni ed anche Corvino. Fiducia per nessuno, neanche la pazienza di capire chi arriverà. Il tam tam sui social ad aumentare il clima teso sulla Fiorentina. Un inizio di rivoluzione difficile, in attesa delle prime cessioni.
Già, perché in sostanza ancora non è partito nessuno dei (presunti) big. Ma la sensazione è che le varie situazioni in uscita si possano sbloccare a breve. Bernardeschi sempre più verso la Juve (e in generale lontano da Firenze), così come Kalinic verso il Milan. Ci sarebbe anche Ilicic ad un passo dalla Sampdoria. E poi Borja Valero, con l’Inter e Spalletti che allettano lo spagnolo. Soprattutto la possibile cessione di BV20 ha inasprito ancor più i rapporti tra i Della Valle (e Corvino) e la piazza, per quella che era rimasta nei fatti l’ultima bandiera per i tifosi. Un giocatore che tra dichiarazioni, fatti e tatuaggi più volte aveva espresso la volontà di legarsi a vita con Firenze. Una situazione intricata, in cui pare chiaro che al di là di esternazioni pubbliche qualcuno, tra Borja e la Fiorentina, non dica fino in fondo la verità. Con l’agente che intanto tesse i rapporti sottotraccia.
In generale, probabili cessioni che andrebbero a rinforzare dirette concorrenti o rivali di sempre. Non proprio il massimo, per un tifo già abbondante deluso dalla gestione della Fiorentina degli ultimi anni. In tutto questo, i primi acquisti che non hanno certo scaldato l’ambiente. Operazioni che hanno riguardato soprattutto la difesa: i centrali Vitor Hugo e Milenkovic, il terzino Gaspar, e poi la giovane e promettente punta Vlahovic. Nessuno, però, ha ‘acceso‘ la fantasia dei tifosi. Che anzi hanno ‘paura’ di veder partire i migliori senza che molti milioni incassati vengano reinvestiti.
È anche quest’aria di ‘dismissione‘ a scoraggiare molti tifosi. Perché in fondo, che la Fiorentina fosse arrivata a fine ciclo, lo avevano capito tutti. Ed era chiaro che fosse necessario cambiare molto. A partire dalla cessione di molti titolari. Anzi, con molte probabilità questa operazione andava fatta un anno fa, quando fu confermato Paulo Sousa a capo di un gruppo che già da mesi non girava. In pochi, però, hanno fiducia che i 70-80 milioni incassati verranno reinvestiti in giocatori funzionali. In giocatori di qualità, ma anche di grinta, che possano ‘riaccendere’ la passione dei tifosi, almeno alla riprova del campo. Che possano formare una Fiorentina pur giovane, ma che davvero incarni i valori di Firenze, con esuberanza, passione e spregiudicatezza. Mirando magari anche meno alla qualità vista con Montella, e più alla sostanza e alla concretezza. Tutti concetti espressi dal neo tecnico Pioli.
Nomi come Simeone, Politano, Benassi, Larsson (per chi segue il calcio olandese, molto interessante), Laxalt sarebbero profili adatti, ma l’impressione è che dalla cintola in su si debba aspettare qualche cessione ‘pesante’ prima di registrare qualche arrivo di rilievo. In un mercato ancora lungo, che ufficialmente deve ancora iniziare. Con la nuova campagna abbonamenti che – come prevedibile – è partita a ritmi molto lenti. Due settimane all’inizio della nuova stagione, con il ritrovo a Firenze e la partenza per Moena.
Un gruppo ancora da formare, e un clima teso che senz’altro non favorisce la volontà di ripartire sotto la guida di Pioli.
Di
Marco Pecorini