Tante assenze per il Toro, e molto pesanti. Belotti su tutti. La Fiorentina cerca una vittoria che manca in A da oltre un mese. Occasione da sfruttare
SCORIE QUASI ALLE SPALLE La vittoria col Cittadella non sarà di quelle che verranno ricordate in eterno. Perché era un sedicesimo di Coppa Italia e perché di fronte c’era una squadra di B con diverse seconde linee in campo. Ma aver ritrovato il successo di sicuro ha permesso alla Fiorentina di buttarsi alle spalle un po’ di scorie negative. Tre ko di fila in campionato pesano, ed hanno ridimensionato i sogni di gloria di chi si era illuso che il filotto di risultati positivi prima della disfatta di Cagliari potesse far pensare a qualcosa di più dell’anno di transizione che ha in programma il club viola. Ma se col Lecce almeno la prestazione in parte c’è stata, a differenza della doppia trasferta di Verona e Cagliari dove la Fiorentina non ha praticamente giocato, contro il Torino c’è poco spazio per i calcoli.
TRE PUNTI Contro la squadra di Mazzarri in altri tempi sarebbe stata una partita in cui portar via anche solo un pareggio, in trasferta, poteva essere visto come qualcosa di positivo. In questo momento, invece, con un Toro che in casa ha ottenuto solo 8 punti in 7 gare, segnato solo 6 reti, con due ko di fila, col pubblico che anche dopo la vittoria col Genoa di Marassi ha contestato vibratamente Cairo, Mazzarri e la squadra, pensare ai tre punti non è utopia.
Anche perché al Torino manca Belotti, autore di 7 gol sui 16 siglati dai granata, e davanti giocherà Berenguer con Verdi. Lo spogliatoio è una polveriera dopo il caso Zaza, e la parte calda del pubblico resterà fuori dallo stadio. E’ vero che il Toro ha vinto a Genova nell’ultimo turno, e si era imposto 0-4 a Brescia ottenendo 6 punti nelle ultime 3 giornate, come ha sottolineato Montella parlando degli avversari. Ma se le rondinelle con Grosso non hanno mai impensierito alcun avversario, tanto da portare Cellino a richiamare Corini, anche a Marassi il Toro ha giocato malissimo, meritando ampiamente la sconfitta e riuscendo a vincere con un solo guizzo su corner. E i numeri parlano di un Torino che crea pochissimo, corre meno di tutti in A, e mira più a spezzare il gioco altrui che a proporre e giocare.
FIDUCIA CHIESA, E ALTRA CHANCE VLAHOVIC In casa viola, invece, mentre Ribery e Pezzella saranno out, c’è grandissima fiducia sul recupero di Chiesa. E tutto lascia pensare che davanti si riparta dal 25 viola, nella settimana che ha segnato un definitivo raggio di sole sul tema futuro e rinnovo, e Vlahovic, che dopo la raffica di chance sbagliate col Lecce cerca conferme, ma soprattutto risposte. Pedro resta un’alternativa. Ancora non ha convinto l’aeroplanino a dargli fiducia dal primo minuto. In mediana invece Benassi si candida con forza ad una maglia da titolare contro la sua ex squadra e con la voglia di confermare quanto di buono fatto vedere col Cittadella. Rifiaterà ancora Badelj. Tornare a vincere dopo oltre un mese, l’ultima è quella col Sassuolo in campionato, è più che un obiettivo per una Fiorentina che poi si appresterà ad affrontare Inter e Roma. Trittico di gare che dirà se il momento difficile è davvero alle spalle. E se la vittoria col Cittadella non sia stato solo un guizzo.

Di
Gianluca Bigiotti