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Editoriali

Clima ostile a Bergamo, Fiorentina attesa da una battaglia. Hugo si gioca la sua titolarità

Fiorentina sostenuta da circa 400 tifosi domani a Bergamo. Clima totalmente ostile intorno alla squadra di Pioli ed a Federico Chiesa. Pochi cambi di formazione

La settimana così densa e piena d’impegni si avvia alla conclusione nella calda tana di Gasperini. Il doppio 3-3 contro Inter ed Atalanta è un qualcosa di intermedio, che lascia più o meno aperta ogni possibilità. Per la serie: poteva andare meglio, ma pure parecchio peggio. Era quello che voleva la Fiorentina, anche se naturalmente alla vigilia della Semifinale di Coppa Italia ci si augurava un altro risultato. A mente fredda, però, il gruppo ha analizzato il pareggio in rimonta come un qualcosa di positivo: un risultato dal quale partire per provare l’impresa. Una base c’è, perché per come si era messa la partita il rischio di perderla era notevolmente concreto. Con la sconfitta si sarebbero spente speranze ed entusiasmo, sia in coppa che in campionato.

Così, invece, c’è un po’ di stanchezza, ma l’umore del gruppo non è per niente male. La Fiorentina sa di poter andare a Bergamo a vincere. Fra due mesi saranno cambiate tante cose, la squadra di Pioli avrà un Pezzella ed un Mirallas in più e l’Atalanta un Toloi ed un Hateboer in meno. Almeno un obiettivo, mercoledì scorso, è stato centrato in pieno: portare a Bergamo tutta la squadra, senza incappare nei cartellini gialli per i diffidati. Erano (e sono ancora) tanti e tutti titolari. Ma a Bergamo ci saranno, al netto di imprevisti infortuni (gli scongiuri sono leciti).

Intanto, però, è tempo di pensare al campionato. A Bergamo l’ambiente è concentrato più su quello che è accaduto tra tifosi e forze dell’ordine nel post partita che sulla gara di campionato. Può essere un vantaggio, in campo, per la Fiorentina. Poca chiarezza su quanto accaduto in piena notte a pochissimi metri dal casello dell’autostrada, chi di dovere farà luce su una vicenda che presenta ancora troppi punti interrogativi. All’Atleti Azzurri d’Italia, però, il clima intorno alla Fiorentina sarà ostile. E probabilmente è dir poco. Nel mirino Federico Chiesa, pronto e già preparato ad un’accoglienza da nemico numero uno. Pure per Stefano Pioli non ci saranno caramelle, lui che per difendere il suo piccolo fuoriclasse ha ingaggiato un duello mediatico con Gasperini che dura dal girone d’andata e che negli ultimi giorni si è rinvigorito e non poco. Al seguito della squadra ci saranno circa 400 tifosi gigliati.

In campo, prevedere la formazione della Fiorentina è difficile. Stavolta davvero. L’impressione è che Pioli non voglia stravolgere particolarmente la squadra, anche se qualche cambio potrebbe esserci. Partiamo dalle buone notizie. Pezzella e Mirallas stanno recuperando dai loro infortuni e dovrebbero partire con la squadra. Poi si vedrà. In difesa, davanti a Lafont, già i primi dubbi. Ceccherini ha ben figurato e potrebbe essere confermato accanto a Vitor Hugo, chiamato ad una prova convincente dopo la serataccia contro l’Atalanta. Incubo-Ilicic a parte, il difensore brasiliano è in flessione di rendimento. Troppe pause, soprattutto mentali, che sono costate care. Non per niente serpeggia l’idea di lasciarlo un po’ a riposo, quando Pezzella sarà tornato al 100% e potrà guidare la difesa, con Ceccherini al suo fianco. A Bergamo non dovrebbe essere così. Hugo dovrebbe riprendere il suo posto. A destra, poi, Milenkovic (se giocherà Laurini il serbo si sposterà al centro con Ceccherini in panchina), con Biraghi sulla corsia opposta. A centrocampo tornerà Edimilson, mentre sembra difficile poter rinunciare a Veretout e Benassi in una gara così importante. Il rebus attacco, invece, è tutto da decifrare. Chiesa (ovviamente) ci sarà, così come Muriel. Il colombiano non va sovrautilizzato per non rischiare problematiche muscolari (era da tempo che non giocava così tante partite consecutive), ma domani dovrebbe esserci. La terza maglia se la contendono, come sempre, Gerson e Simeone. Scelta complicata, con Pioli che ha più volte spiegato la discriminante: ovvero la posizione di Chiesa. Se gli chiederà di fare l’attaccante, giocherà Gerson. Se dovrà fare più l’esterno, con compiti di copertura, giocherà Simeone. E qui Pioli può tenere tutti col dubbio, Gasperini compreso. Ben sapendo che Simeone, a gara in corso, è una carta importante da potersi giocare.

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