Oreste Cinquini ricorda gli anni di Firenze, e quel rimpianto Thuram. Oltre al paragone tra i presidenti Cecchi Gori e Gazzoni
Parla così il doppio ex della gara del Dall’Ara Oreste Cinquini, ds al Bologna e alla Fiorentina al Corriere Dello Sport:
GLI ANNI DI FIRENZE “Firenze e la Fiorentina mi hanno dato tanto, abbiamo vinto la serie B, abbiamo fatto campionati importanti in serie A, poi come fai a dimenticare la passionalità di quei tifosi e la curva Fiesole. Avevamo chiuso Thuram con il Monaco, ma facemmo l’errore di non scrivere. Ricordo come se fosse ieri cosa mi disse il mio amministratore delegato, “come, non ti fidi neanche del Principe?“, di conseguenza andammo a trovare l’accordo con il procuratore del giocatore. Lo raggiungemmo ma una volta tornati a Montecarlo il giorno successivo, il presidente del Monaco Campora ci informò che non avrebbe più dato Thuram. Mi mangiai le mani, maledissi tutto e tutti. Pensate, lo avevamo preso con 6 miliardi, l’anno dopo lo acquistò il Parma con 10”.
CECCHI GORI E GAZZONI “Vittorio era passionale, tifoso, istintivo, un uomo innamorato del calcio che quando sbagliava lo faceva per amore, Gazzoni era manager, oculato, riflessivo, sia nelle situazioni complicate che in quelle belle riusciva a restare sempre tra le righe. È come se avessi vissuto in due mondi opposti, ma in tutti e due questi mondi sono stato molto bene”.
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Redazione LaViola.it