
L’esterno francese continua a ricevere la fiducia di Italiano, ma deve dare segnali di concretezza. Potrebbe anche partire
Il paradosso Jonathan Ikoné: già centrale nel gioco viola per la fiducia che Vincenzo Italiano continua a dargli di partita in partita (e spesso per non dire quasi sempre non ripagata), diventa ancora più fondamentale per le assenze causa infortunio di Gonzalez e Sottil, e di Kouame che è in Costa d’Avorio per disputare la Coppa d’Africa con la propria Nazionale. Eppure, se alla Fiorentina dovesse arrivare l’offerta giusta, potrebbe anche decidere di cederlo. E’ la fase più delicata dei suoi due anni esatti a Firenze: è arrivato a dicembre 2021, in deroga concessa sull’apertura del mercato di gennaio, pagato quattordici milioni più uno di bonus e 15 per cento sulla rivendita futura per portarlo via agli allora campioni in carica del Lille. Nel momento altrettanto topico della stagione per la squadra viola con due traguardi su quattro in palio nel giro di due settimane, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
FIUDCIA. A Italiano sono rimasti Ikoné e Brekalo, già con le valigie pronte, sulle fasce. Tocca a Jorko dimostrare di essere il calciatore che Italiano con i fatti ritiene ancora determinante grazie al dribbling e alla tecnica associata alla velocità, non fosse altro per le 51 presenze (solo Biraghi meglio del transalpino con 52 complessive nelle tre competizioni) concesse nelle 60 partite disputate dalla Fiorentina nella scorsa stagione e le 17 di quella in corso, frenata dall’infortunio patito a Newcastle ad inizio d’agosto. Forse Ikoné deve convincersi delle sue qualità, e lo ripete ancora lo stesso Italiano, forse è una questione di autodeterminazione nei propri mezzi e di attenzione, per non fare nella stessa giocata e nel giro di pochissimi secondi numeri d’alta scuola ed errori incredibili com’è accaduto a Monza. Ma altri numeri al momento lo penalizzano fortemente: 2 gol in cinque gare e 276 minuti di Conference League, 0 gol in 12 partite e 705’ di campionato.
ALTRA OCCASIONE. Ma adesso Ikoné ha l’occasione giusta, l’ennesima e non importa più quante sono se riuscirà a sfruttarla: due partite di campionato (forse tre), il quarto di finale di Coppa Italia contro il Bologna e la Supercoppa Italiana in Arabia. C’è bisogno che Ikoné faccia Ikoné, che valga l’investimento della Fiorentina, convinta oggi come due anni fa di aver preso un attaccante adatto al calcio italiano. Due anni dopo rimane invece il dubbio, tanto che se qualcuno si presenta con un’offerta pari alla spesa sostenuta le strade si possono anche separare: difficile. Non era in programma ed è comunque ipotesi non semplice da realizzare. Meglio, molto meglio, se Ikoné diventa finalmente concreto e incisivo. Per lui e la Fiorentina.

Di
Redazione LaViola.it