Le parole dell’allenatore del Parma dopo lo 0-0 di Firenze: “I ragazzi hanno dato l’anima, anche con tanti ammoniti”
Parla così Christian Chivu, tecnico del Parma, in conferenza stampa dopo il pari di Firenze: “La realtà del campo è quella che emerge a fine partita. Abbiamo avuto un approccio giusto, abbiamo creato occasioni, non siamo riusciti poi a dare continuità. Ma venire qui non è mai semplice, la Fiorentina ha giocatori che possono mettere in difficoltà. Qui hanno perso Inter, Atalanta… Abbiamo provato a fare qualche cambio offensivo, esponendoci un po’ dietro. Ma sono contento della prova dei difensori centrali nonostante le ammonizioni che hanno subito durante la gara”.
RISULTATI. “Non è da tutti fare risultato contro l’Inter, o farlo a Firenze. Vorrei iniziare ad avere più coraggio, caratterialmente, ma ai ragazzi non posso dire niente. Hanno dato l’anima e hanno fatto quello che gli è stato chiesto, magari sul piano del gioco poi riusciremo a fare di più per far male alle altre squadre. Non solo l’ultimo passaggio, siamo stati in grado di sbagliare a due metri dalla porta. C’è da capire i momenti della partita, quando non si può giocare bene bisogna andare in verticale. Ma la squadra reagisce, sta crescendo e piano piano capisce queste cose”.
IL 3-5-2. “Sapevamo che avevamo una striscia di partite contro squadre che giocavano a tre, dove i quinti potevamo metterci in difficoltà. Verona, Inter, Fiorentina. Ci aspetta poi la Juve. Siamo consapevoli che abbiamo un’altra soluzione tattica. C’è ancora da lavorare perchè abbiamo avuto poco tempo per preparare questo modulo, ma ho dei ragazzi intelligenti”.
LOTTARE. “Abbiamo accettato la realtà in cui ci troviamo, una squadra che lotta per non retrocedere deve avere un atteggiamento aggressivo. Poi ci sono falli in cui si può mostrare il cartellino giallo e altri no, ma non sta a me deciderlo. Ma si cerca di vincere tutti i duelli, poi io da giocatore non mi ricordo di essere stato così cattivo, anche se qualche giallo o qualche rosso l’ho preso. Ma da giocatore bisogna sempre tirar fuori qualcosa in più, l’aggressività, il lavoro fatto per la squadra. Girare intorno ad un giocatore senza andare a contrasto, a me si drizzano i capelli. Lo facevo anche da giocatore quando ero primo in classifica”.
AMMONITI. “All’intervallo avevamo quattro ammoniti, non mi andava di togliere certezze ad un reparto che aveva fatto bene. Ci siamo detti in faccia quella che per me era la realtà di un giocatore quando si è ammoniti, chiaro che per Valeri era più difficile contro uno come Dodo. Ma è un ragazzo intelligente e bravo, ci siamo chiariti anche come aiutarlo. Leoni era il più giovane, poteva soffrire un po’ di più. Ho dovuto poi toglierlo dopo due falli. Ma fa parte del gioco, bisogna imparare a giocare con le ammonizioni. Da allenatore cerchi di toglierti qualche rischio per non restare in dieci, ma si può fare”.
UN PUNTO. “Con il senno di poi è sempre facile parlare. Ma io ci credevo, l’ho detto anche ai ragazzi. Ma non è facile farlo qui, devi accettare la realtà del campo. Bisogna capire i momenti, a volte devi difendere un risultato e cercare di trovare altre soluzioni per vincere la partita. Ci prendiamo un punto, siamo a metà aprile e abbiamo ancora sei partite da fare. Abbiamo ottenuto due punti contro due squadre dove ci davano con zero punti, ci manca la vittoria e dobbiamo cercarla a tutti i costi”.
DIFESA. “Oggi vorrei esaltare la partita di Vogliacco, Valenti, Valeri. Ma si difende poi tutti di squadra, con un’organizzazione in cui centrocampisti e attaccanti diventano i primi difensori. Tutti si sono calati in questa realtà”.
SOLUZIONI DAVANTI. “Stiamo preparando varie soluzioni, una punta con due sotto, due attaccanti. Mi fa piacere avere soluzioni, cerchiamo di trovare la modalità giusta per vincere le partite. Djuric si sta sacrificando, ha anticipato i tempi per tornare in campo, sta lavorando bene e recuperando la condizione anche se i nostri allenamenti sono abbastanza duri. È un ragazzo che in spogliatoio ci aiuta tanto, conosce la realtà di una squadra che lotta per retrocedere. Cerchiamo insieme di dare una mano ai giovani”.

Di
Marco Pecorini