Connect with us

News

Chievo, un girone dopo: la goleada, le speranze e le ambizioni, ora serve vincere per l’Europa

All’andata 6-1 in un Franchi che sperava nell’annata giusta per tornare a sorridere. Invece solo 2 vittorie nelle ultime 13 gare.

Quasi 28 mila spettatori al Franchi, la curiosità di vedere la nuova Fiorentina. Una goleada, la doppietta di Benassi, le giocate di Gerson (anche a segno), la bordata da 30 metri di Milenkovic, i gol di Chiesa e Simeone. C’era una Fiorentina che tornava a divertire, dopo l’ennesima estate piuttosto complicata e l’Europa sfumata dopo il ricorso del Milan al Tas. Era il 26 agosto scorso, e Fiorentina-Chievo apriva la stagione viola dopo il rinvio del primo turno con la Samp (per la tragedia del Ponte Morandi).

AMBIZIONI. In quella serata al Franchi c’era una bella carica di illusioni e speranze. Un Pjaca che fece il suo esordio dalla panchina con la 10 viola, un Chiesa imprendibile, Benassi inaspettatamente bomber, e un Gerson che in mezzo al campo fece stropicciare gli occhi per qualità e accelerazioni brucianti. Nel mezzo anche la rete di Tomovic, il 13 mimato al cielo, gli applausi generali. Un girone dopo, riecco il Chievo. Domenica sarà sfida al Bentegodi, e 20 partite dopo ne sono cambiate eccome di cose.

SERVE VINCERE. Ora c’è una Fiorentina alla disperata necessità di una vittoria. Due soli successi nelle ultime 13 partite, per 14 punti conquistati da inizio ottobre. Di sorrisi, dal Chievo al Chievo, ce ne sono stati ben pochi, nonostante le ottime premesse di quella serata d’esordio al Franchi. Le 4 vittorie nelle prime 7 partite, il 3° posto del 30 settembre. “E ancora non abbiamo visto Pjaca, Simeone si deve sbloccare, si deve affinare l’intesa del tridente, Norgaard-Edimilson-Gerson devono integrarsi al meglio”, pensavano molti speranzosi. Con qualcuno che sussurrava anche un obiettivo Champions. Peccato che tutte le speranze citate si siano dissolte domenica dopo domenica, e quello che era incompiuto è rimasto tale. Un crollo verticale, fino al 10° posto attuale.

PER L’EUROPA. Ora c’è un Pjaca che potrebbe lasciare Firenze dopo soli 6 mesi, Gerson che pare sempre un corpo estraneo, Simeone che non segna, Benassi che va a corrente alternata, un centrocampo che tolto Veretout dà poche garanzie. Ma anche un Muriel in più. A lui, e al nuovo tridente, si aggrappa la Fiorentina per rincorrere l’Europa. “Bisogna fare meglio del girone di andata”, il mantra di Pioli e di tutto il gruppo. Senz’altro, contro Chievo e Udinese serve bissare lo score di cinque mesi fa. Fu una doppia vittoria, e ribadirla adesso sarebbe una ventata d’ossigeno enorme.

9 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

9 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie News

9
0
Lascia un commento!x