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Chiesa, via alla gestione ‘conservativa’: tre allenatori lo aspettano al top

Federico si è fermato ancora in Nazionale: sospetto pubalgia, serve gestire bene il caso. Pioli, Mancini e Di Biagio lo aspettano per i prossimi 100 giorni di fuoco.

Tanto tuonò, che piovve. Sussurri, spifferi, dolori, smentite. Alla fine però, le sensazioni emerse tra il pomeriggio e la serata di mercoledì, hanno trovato conferma. Federico Chiesa ha lasciato ieri il ritiro della Nazionale per problemi fisici. Una decisione accolta con soddisfazione dalla società viola che, per tutta la giornata, è rimasta in contatto con lo staff medico azzurro. E pazienza se Federico (che anche ieri ha dovuto saltare l’allenamento) ha spinto fino all’ultimo per restare a disposizione di Mancini. Ci ha provato. Come sempre. Così scrive il Corriere Fiorentino.

TRE ALLENATORI. Per Federico i prossimi saranno 100 giorni di fuoco. Con tre allenatori che, d’ora in avanti, cercheranno di maneggiarlo con cura. C’è Pioli, che lo vuole al top per la semifinale di ritorno di Coppa Italia. C’è Mancini che (a giugno) si giocherà (contro Grecia e Bosnia) gran parte della qualificazione ad Euro 2020. E c’è Di Biagio che, con la sua Under 21, darà l’assalto a un titolo (l’Europeo di categoria) che l’Italia insegue dal 2004. Per questo, fin dai prossimi giorni, inizierà una delicata gestione «conservativa». Con un imperativo: vietato forzare. Il contrario, per intendersi, di quanto fatto fino ad oggi. Perché la pubalgia (nessuno lo ammette, ma di questo si tratta) è così. Un giorno c’è, un altro no. Un giorno il dolore è insopportabile, un altro sparisce.

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