
L’ultimo gol, al Crotone, è vecchio di quasi venti giorni. Anche per questo Federico Chiesa pensa solo a come interrompere il suo digiuno, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio. Perché sarebbe il primo centro contro una big del calcio italiano, e pure il decimo complessivo della sua carriera in Serie A. Fin qui, con le sue sei reti (il doppio di quelle realizzate in campionato un anno fa) ha portato 8 punti in classifica, a cui se ne devono aggiungere altri sette se si contano gli assist (7, compreso i rigori procurati) poi trasformati dai suoi compagni di squadra.
Sogna di essere (anche) lui a dare la svolta alla classifica, a rilanciare la sua squadra verso quell’Europa dove lui, predestinato, ha realizzato il suo primo gol tra i professionisti. E’ anche dal suo genio, come accaduto diverse volte fin qui, che passa il pericolo offensivo dei viola: le scorribande a testa bassa e un po’… ingobbito, come faceva suo papà Enrico, sono spine nel fianco per qualsiasi avversario. Chiesa è nella top ten dei migliori tiratori della Serie A, appena dietro a Suso e al compagno Simeone: deve affinare la mira, lui che nelle 73 conclusioni effettuate ha centrato lo specchio della porta 34 volte, ma il talento non manca. Ha pure dovuto fare il conto con la sfortuna: ben tre i montanti, tra pali e traverse, colpiti fin qui.

Di
Redazione LaViola.it