IN QUELLO STADIO il 15 ottobre del 1972 esordì in serie A Giancarlo Antognoni. Sono passati poco meno di 45 anni, ma il ‘Bentegodi’ continua a portare bene ai colori viola, con un’altra prima volta eccellente: quella con il primo gol in serie A di Federico Chiesa. Un gol tanto bello quanto difficile. Forse nemmeno suo papà Enrico, che pure di reti belle ne ha segnate, sarebbe forse riuscito a fare lo stesso. Ride quando se lo sente dire Enrico che, come tutti i bomber di razza, va in anticipo: «La più contenta di tutti è la mamma – spiega –. Ma è un momento bellissimo per tutta la famiglia vederlo segnare per la prima volta in campionato con la maglia viola. E’ stata una grande emozione per Federico, ma anche per suo fratello e sua sorella che sono i suoi primi tifosi». Ha sentito Fede brevemente per telefono («Era emozionatissimo»), perché Enrico è rimasto a Firenze con tutta la famiglia. Hanno seguito la partita in televisione, a casa tutti insieme. Quasi un rito che certamente porta bene. Appena parlerà con il figlio con più calma si farà spiegare come abbia avuto l’intuizione di entrare in scivolata per anticipare Sorrentino, ma di una cosa è sicuro: «E’ stata una grande azione di tutta la squadra – prosegue Chiesa senior –. L’hanno costruita molto bene. Non era certo facile segnare così».
ECCO APPUNTO, nemmeno per lei, Enrico: «Questo non lo so – ride –, ma è un momento molto bello per lui, per noi, per tutti. Deve continuare così il resto verrà con il tempo». Impossibile fargli dire altro, farlo sbilanciare, perché Chiesa senior ha sempre parlato con i gol sul campo e mal volentieri di sè stesso. Figuriamoci se gli scappa detto che in casa Chiesa sta nascendo un altro campione. Anzi no, perché papà e mamma Chiesa sanno che di campioni in casa ne hanno tre. E tutti sullo stesso piano. Se poi uno di questi sta diventando quasi indispensabile per Sousa, a loro poco importa. L’importante è che Federico sia contento. «E’ stato emozionante – chiude – perché aveva già segnato in coppa, ma la prima volta in campionato ha sempre un significato particolare. Poi la Fiorentina ha vinto e questo è ancora più importante. Non era facile perché è stata una partita dura, ma che i viola hanno vinto con merito. Speriamo naturalmente che il gol segnato contro il Chievo sia solo il primo di una lunga serie». Insomma, la degna chiusura di una settimana perfetta, suggellata dal primo gol da calciatore con contratto da grandi. Scusate se è poco.
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Redazione LaViola.it