Su La Gazzetta dello Sport si fa il punto sul caso Chiesa: la voglia di andarsene, la Juve sullo sfondo, la ferma volontà di Commisso e Barone.
Grosso guaio a Little Italy. Federico Chiesa vuole andarsene dalla nuova Fiorentina, e l’ha detto chiaro e tondo a Rocco Commisso e Joe Barone. Ci sono state discussioni e litigi, tra i ristoranti e il pullman della Viola lungo il fiume Hudson. La Juventus è la convitata di pietra del film. Nessuno la nomina, ma dietro i Chiesa, il padre Enrico procuratore e il figlio giocatore, si scorge il profilo della Signora, interessata ad accalappiare la meglio gioventù d’Italia. Così La Gazzetta dello Sport sul caso Chiesa prova a ricapitolare la vicenda per punti.
1) Chiesa ha un contratto in scadenza nel 2022 e rifiuta di prolungarlo. Tre anni sono tanti e sono lunghi. In teoria «Rocco&Joe» possono permettersi il braccio di ferro. In pratica rischiano che il ragazzo metta il muso, che giochi controvoglia, che si svalorizzi. Conviene trattenere chi non vuole più rimanere? La Juve silente ha pieno interesse che la situazione tra Chiesa e la Fiorentina precipiti a livelli Icardi-Inter. Nel calcio funziona all’opposto rispetto a un matrimonio: più i separati in casa litigano più i prezzi scendono e il potenziale acquirente gode. Forse a «Rocco&Joe» converrebbe fissare una cifra alta, tipo lo United con l’Inter per Lukaku, e non schiodarsi da lì. A quel punto la palla verrebbe rispedita nel campo dei Chiesa e della Juve.
2) D’altra parte «Boss» Commisso è sbarcato di fresco a Firenze e finora ha più venduto che comprato. Anzi, per dirla tutta, non ha chiuso un acquisto di rilievo, tanto che il «povero» Montella comincia a manifestare segni di nervosismo. Se quest’estate cedesse Chiesa, l’apertura di credito di Firenze e dei fiorentini si ridurrebbe. Ma come, appena arrivato, si comporta come i Pontello con Robi Baggio e i Della Valle con Bernardeschi, consegna alla Juve, la nemica odiatissima di ogni tifoso viola, il miglior pezzo della collezione? Ci vorrebbe un’assunzione di responsabilità da parte dei Chiesa. Federico dovrebbe dire in pubblico quel che ha detto a Commisso e Barone in privato: «Me ne voglio andare». Metterci la faccia e accettarne le spiacevoli conseguenze con la tifoseria. Dubitiamo che accadrà, pensiamo che i Chiesa restino nel limbo del non detto.
3) Se stiamo sul piano economico e tecnico, c’è poco da discutere: a Chiesa conviene trasferirsi alla Juve, perché a Torino guadagnerebbe molto di più, entrerebbe nel giro della Champions e troverebbe un allenatore che lo apprezza come pochi altri. Maurizio Sarri lo voleva al Napoli e gli riservò un pensierino al Chelsea. Chiesa è un esterno ideale per il sarrismo. Un’altra stagione a Firenze non gli farebbe male, se non fosse che la Fiorentina, reduce da una salvezza stentata, oggi gli sta stretta. Dentro una squadra poco definita, adesso la Viola è così, Chiesa rischia la temporanea stagnazione.
4) Come finirà? Se la Fiorentina fosse dei Pontello o dei Della Valle, scommetteremmo su Chiesa alla Juve: realismo italico. La Viola appartiene però a Rocco Commisso e al suo uomo di fiducia Joe Barone. Gente abituata a negoziare con durezza e senza formalismi.
Di
Redazione LaViola.it