Federico Chiesa rappresenta il presente calcistico della Fiorentina e contemporaneamente il futuro economico della società viola perché ad oggi è l’ultima delle grandi plusvalenze sul taccuino di Corvino. Presto arriverà il rinnovo di contratto che porterà il giovane Federico ad essere il più pagato della rosa, così da consacrare ancora di più il suo ruolo da leader all’interno della Fiorentina. Chiesa vuole consacrarsi a Firenze e sa di dover completare qui la sua crescita per poi cercare il salto tra le big d’Europa. Doveroso comunque sottolineare che ad oggi non ci risultano trattative in ponte per la sua cessione, né in Italia né all’estero. La priorità di Federico Chiesa, ad ora, è la Fiorentina e il rinnovo sancirà proprio la sua volontà.
Altro rinnovo in vista è quello del capitano Davide Astori. Ve lo avevamo anticipato già qualche giorno fa e arrivano solo conferme sul prolungamento del contratto del centrale viola. Due anni in più e dunque scadenza 2021 per Astori che ha deciso di legarsi a doppio filo con la Fiorentina.
Intanto ci si comincia a chiedere se a gennaio la Fiorentina potrà fare qualcosa sul mercato. Di soldi, è bene dirlo subito, ce ne sono pochi anche perché nel mese di giugno del 2018 i viola dovranno sborsare 8 milioni di euro per riscattare Saponara e altrettanti per Sportiello. A questi vanno (o andrebbero) aggiunti i 10 milioni per Pezzella (sarebbe assurdo non riscattare il miglior acquisto della campagna estiva), più 2 milioni per Laurini e altrettanti per Biraghi. Insomma in previsione per la Fiorentina c’è già una bella spesa per gli obblighi di riscatto più Pezzella, difficile dunque spendere a gennaio. Questo non vuol dire che non sarà fatto niente ma certamente non ci si possono aspettare fuochi d’artificio, anche perché a gennaio titolari non se ne vendono, a meno che non vengano strapagati (cosa che la Fiorentina non può fare). Probabili le partenze di Cristoforo e Olivera che saranno rimpiazzati da altri calciatori (in prestito) con la speranza di poter dare a Pioli due alternative vere e non altre due figurine.
Di
Francesco Zei