E’ il momento di Giovanni Simeone. E sarà la partita di Giovanni Simeone. La prima da ex a Marassi contro il ‘suo’ Genoa, dopo la tripletta al Napoli che ha attirato i riflettori di mezza Europa su di lui. Dopo aver superato quel ‘quota 12’ che in fondo era l’obiettivo principale di inizio stagione. “Migliorare la prima annata in Italia”: detto, fatto. Con momenti difficili, tanto lavoro ma anche risultati.
A Genova, intanto, cercano gioia anche altri viola. Per l’Europa, per obiettivi di squadra e personali. Primo tra tutti Federico Chiesa. Due soli gol nel 2018, l’ultimo centro in trasferta risale ad inizio febbraio, con la rete decisiva a Bologna. È passato tanto tempo da quel guizzo lontano dal Franchi, nonostante nelle ultime settimane Pioli lo abbia spostato anche più vicino a Simeone. Sono comunque arrivate, nel frattempo, tante buone giocate, un rigore procurato (a Udine) e tre assist (Udine, Bergamo e con il Napoli).
Un po’ come Saponara. Tornato protagonista dopo il dramma Astori. “Dentro di me è scattato qualcosa”, ha confessato Ricky. Quattro assist, giocate di fino e soprattutto 9 presenze di fila (8 da titolare). Numeri che portano alla continuità, anche se adesso all’ex Empoli manca uno step. Un passo importante: il gol. Ancora non è mai andato a segno, in questa stagione, Saponara: l’ultima rete è datata maggio 2017, ultima partita dello scorso campionato contro il Pescara.
Un anno di astinenza, per il numero 8 viola. Solo nella parentesi al Milan Saponara ha concluso la stagione senza gol all’attivo. Un record negativo che non vuole ripetere in questa annata fiorentina. Un’annata difficile, partita in salita con l’operazione estiva e segnata dal dramma di due mesi fa. Ma una stagione che ha visto anche il suo rilancio con un ruolo chiave nel momento più complicato. Tre partite per non restare a secco, a partire da Marassi.
Saponara e Chiesa, trequartisti con compiti diversi. Entrambi con la voglia di tornare decisivi. E portare la Fiorentina in Europa.
Di
Marco Pecorini