Rassegna Stampa
Chiesa, entro dicembre il rinnovo del contratto. Il monte ingaggi viola calato del 20%
Come riporta Benedetto Ferrara su La Repubblica Firenze, una bella sforbiciata al costo del lavoro e il gioco è fatto. Sì, insomma, di solito nel pallone si chiama monte ingaggi, ma sempre lavoro, per quanto strapagato, è. Le cifre pubblicate dalla Gazzetta con il monte stipendi di tutte le società di serie A fa discutere. Inevitabile. Ormai i soldi contano quasi più dei risultati. Ingaggi, appunto, scelte delle società. Chi ci crede, chi azzarda, chi ringamba. Nel caso della Fiorentina lo puoi chiamare nuovo ciclo (i giovani guadagnano poco), ma lo puoi chiamare anche ridimensionamento. Comunque tu lo chiami quello è. La notizia, tra l’altro già anticipata nelle settimane scorse, è che Corvino ha realizzato il loro obiettivo: tagliare di nove milioni lordi gli stipendi. Anche se è giusto aggiungere che alla voce spese andrebbero aggiunti anche tutti i soldi (circa 5 milioni) spesi per le buoneuscite, cioè per convincere i giocatori e i loro agenti. In ogni caso, riguardo agli stipendi, il calo è di circa il venti per cento rispetto alla scorsa stagione, e quasi del quaranta rispetto ai giorni di Rossi e Gomez.
Altri tempi, altra Fiorentina. Ora c’è questa, che la gente amerà perché di tanto amore ci sarà bisogno, anche se il racconto delle cifre fa capire che cambiano gli ingaggi e a occhio cambiano anche i competitors, perché salta all’occhio che da settimo monte stipendi siamo passati alla posizione numero nove, visto il Torino ha rilanciato superando Corvino di 10 milioni, e anche la Samp di Ferrero ha fatto qualcosa in più. Naturalmente questo non significa che automaticamente che la Fiorentina arriverà dietro queste concorrenti. Il calcio è fatto di soldi, ma non solo. Con una frattura tra proprietà e allenatore, la Fiorentina dal settimo monte ingaggi è arrivata ottava, mentre l’anno prima, più o meno con le stesse cifre, era arrivata quinta. Per fortuna, un minimo di imprevedibilità ancora c’è. Ci sta una sorpresa, una delusione e un campionato comunque mediocre offre sempre qualcosa anche ai meno ricchi, per quanto i potenti abbiano visto bene di creare una serie A e una serie A2 alzando un muro che serve a difendere quella zona Champions che permette ai ricchi di restare tali, anche se uno fra i top club è destinato a restare fuori.
E comunque una squadra giovane costa per forza di meno: Gil Dias, per fare un esempio, guadagna mezzo milione di euro. Hagi ne prende 100 mila, Chiesa guadagna un quarto di Babacar, il che fa sorridere, anche se è evidente che da domani Corvino si metterà al lavoro per discutere il rinnovo con “mega ritocco” sopra il milione dell’unico gioiello della rosa. Tra i nuovi viaggiano sopra il milione Benassi e Babacar, appunto, il più pagato (1,4). Fa pensare il fatto che il più ricco sia la terza punta. Anche Simeone è intorno al milione. Ma anche un altro panchinaro (per ora), guadagna molto bene: è Vitor Hugo, che d’altra parte è costato 8 milioni, piazzandosi al terzo posto sul podio dei più cari sul bancone dell’ultimo mercato.
Tra i milionari, anche Astori, Badelj e Sanchez, mentre l’ultimo arrivato, Thereau, guadagna 700 mila euro (ne guadagnava 400 mila a Udine), cioè la metà della terza punta, cioè del solito Babacar. Insomma, la Fiorentina riparte da cifre più modeste, e da quel taglio ordinato dalla proprietà, che poi ha passato l’ordine di servizio a Corvino. La speranza è che la Fiorentina corra oltre se stessa. La paura, invece, si chiama malinconia.