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Chiesa, dalla Juve… alla Juve: la gara del riscatto dopo le prime critiche

L’estate passata in mezzo alle continue voci di mercato, senza mai sbilanciarsi. Ora i bianconeri saranno avversari sul campo: la gara giusta per ‘ricominciare’.

Tra pochi sorrisi, qualche smorfia in campo e una voglia matta di imporsi a grandissimi livelli. Federico Chiesa, dopo la parentesi azzurra, è pronto a rituffarsi nel mondo viola. Nella settimana che porta alla sfida contro la Juve. Lui, che Commisso vuole rendere una bandiera del nuovo corso, contro la squadra e la società che lo ha fortemente tentato per tutta l’estate. E non solo. Una partita particolare, di fronte ai campioni d’Italia e a Ronaldo. Oltre che all’amico Bernardeschi. Colui che sì, da simbolo viola si trasformò due anni fa in gioiellino bianconero. Salvo poi fare diversa panchina. Come dovrebbe avvenire anche sabato al Franchi.

LA LUNGA ESTATE. Dai Della Valle a Commisso, con un’unica promessa del neo presidente viola: “Chiesa non sarà il mio Baggio”. E così è stato, nonostante un pressing asfissiante della Juve che già andava avanti da settimane. Un mantra ripetuto decine di volte dalla proprietà, senza mai una parola da parte dei Chiesa. Federico ed Enrico. E così la questione è rimasta aperta fino alla fine. “Convincerò Federico a sposare il nostro progetto”, disse Commisso. A New York il famoso colloquio con Joe Barone, poi un’estate passata con pochi sorrisi. Sempre comportamento da professionista, ma meno gioia ed entusiasmo rispetto al passato. “Capiamo il suo malumore, ma abbiamo deciso di ricostruire intorno a Chiesa”, arrivò a dire Antognoni.

NAZIONALE. Poi la ‘punzecchiata’ del ct Mancini: “Sta pagando un’estate complicata, deve mettere la testa sul suo lavoro. Deve essere felice di dov’è perché la Fiorentina è una grande squadra”. Segno che le voci di mercato, come avviene in molti casi, non hanno lasciato indifferente il giovane (ricordiamo, 22 anni) Chiesa. Nel mezzo, due prove così e così tra Napoli e Genoa (qualche lampo dei suoi, ma anche alcune fasi di ‘buio’ e un errore pesante contro il Grifone) e la partita negativa contro l’Armenia in Nazionale. Poi il riscatto contro la Finlandia, con l’assist per Immobile e una buona gara complessiva.

CONDIZIONE. Questione di testa e non solo. Perché anche a livello fisico Chiesa deve probabilmente recuperare la miglior condizione. Del resto, lo scorso anno ha giocato sempre, anche in Nazionale, convivendo anche per diverso tempo con un fastidio di pubalgia. In estate ha fatto le qualificazioni agli Europei con Mancini, poi gli Europei Under 21 con Di Biagio. E con la tournée e i viaggi Oltreoceano non ha svolto proprio una preparazione ‘standard’.

CONTRATTO. Ora il mercato è finito, per Chiesa l’occasione di far tornare a parlare il campo. Mettendo da parte ogni altro discorso. Compreso quello del rinnovo: contratto in scadenza 2022, con le parti che dovrebbero incontrarsi a breve e una proposta viola che potrebbe avvicinare le cifre destinate a Ribery. Uno snodo importante sulla questione, perché arrivare a fine anno senza rinnovo amplierebbe la querelle. A breve o la Fiorentina o i Chiesa dovranno fare qualche mossa in questo senso, dopo un’estate senza incontri ufficiali.

JUVE. Nel frattempo a Firenze sono arrivati giocatori come Boateng e Ribery, che senz’altro hanno alzato il tasso tecnico e di personalità là davanti. Giocatori dai quali Chiesa può imparare molto. Adesso testa al campo e alla Fiorentina. Serve serenità a quello che è considerato il miglior talento del calcio italiano. Subito la Juve per scacciare qualche critica e tornare ad esultare con Firenze. Il gol manca dal 15 marzo a Cagliari, mentre al Franchi l’ultima gioia è datata 27 febbraio (Coppa Italia contro l’Atalanta). Due dei 12 centri (con 9 assist) in 41 partite della scorsa stagione. Adesso è tempo di ripartire.

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