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Non è riuscita a scuoterlo nemmeno l’esclusione col Parma dal primo minuto, nella penultima gara giocata. Federico Chiesa ora più che mai ha assoluto bisogno di ritrovarsi, se non altro per ridimensionare le rimproverate plateali di Ribery. Iachini, annusata la difficoltà, tra primo e secondo tempo, lo ha lasciato direttamente negli spogliatoi: «Il giallo rimediato dopo pochi minuti gli ha complicato la partita – ha detto l’allenatore -: l’ho visto prudente e timoroso, per questo l’ho sostituito». Federico adesso deve rimettere la barra al centro e ha bisogno di farlo il prima possibile. Per la Fiorentina, certo, ma anche per se stesso, sia che alla fine decida di restare in viola, continuando a credere nell’ambizioso progetto targato Commisso o che invece esca allo scoperto domandando la cessione. Così scrive Il Corriere dello Sport.
RIPRESA COMPLICATA. Il post lockdown, per lui, rischia di diventare un incubo. Col Brescia ha rimediato un giallo per un’ingenuità colossale, finendo out per squalifica contro la Lazio. Col Sassuolo in 90 minuti ha trovato un solo tiro tra i pali, mentre al Tardini, subentrando, pur essendosi inventato un assist per Cutrone da applausi, davanti alla porta ha perso ogni volta lucidità. Ieri, ha messo insieme i peggiori 45 minuti delle ultime settimane, tanto da essere sostituito all’intervallo.
I RIMPROVERI. Ha preso un giallo per un fallo su Joao Pedro dopo appena 9 minuti, poi i…. “malintesi” lo hanno reso prigioniero. Ribery ha provato a telecomandarlo da subito, quando si è consumato il primo fraintendimento, ma senza effetto. Al 37’ Federico gli è addirittura…. “franato” addosso in mezzo all’area, dopo un fraseggio perfetto del francese con Lirola, mentre in pieno recupero, di fatto, non si è proprio accorto del pallone, perdendolo sul fondo. Le braccia allargate, la fronte corrucciata dell’ex Bayern a dir poco furibondo sono diventati, in un attimo, l’altra faccia della medaglia dei viola. A dare la dimensione della prestazione da dimenticare di Chiesa sono i numeri: appena 27 i palloni giocati in 45 minuti, 7 i duelli totali ingaggiati con gli avversari di cui nemmeno il 30% vinti (28,6), e appena un tiro. L’unico lampo (o quasi) è stato il contropiede innescato al 45’, con Ribery ad impegnare Cragno in spaccata: troppo poco per continuare a tenerlo in campo, Iachini in un attimo ha sovvertito le gerarchie.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
									 
									 
														 
														 
														
Di
Redazione LaViola.it