Negli Stati Uniti l’atteso incontro tra il Presidente viola e Federico: snodo per il futuro della Fiorentina. Poi parola al campo: chance per giovani e non solo.
Metà luglio, il primo snodo importante per Rocco Commisso. “Chiesa non sarà il mio Baggio”, l’unico annuncio fatto dal presidente viola fin dal suo arrivo alla Fiorentina. Messaggio ribadito in diverse interviste, in più anche la promessa fatta al bambino del Meyer. “Non voglio dire cose che non posso mantenere”, altro mantra dell’italo-americano. Tornare indietro, ora, sarebbe dura. E negli Stati Uniti, è finalmente arrivata l’ora del faccia a faccia con Federico Chiesa. Il gioiello viola è atteso nel martedì americano a Chicago insieme a Nikola Milenkovic: guarderanno la partita contro il Chivas, ma soprattutto parleranno con il presidente viola.
PRIMI INCONTRI. Lo stesso Commisso sarà al seguito della squadra prima e durante la partita, un modo per conoscere tutti i giocatori di Vincenzo Montella. Rocco aveva annunciato entusiasta la partecipazione della Fiorentina all’International Champions Cup (rivoluzionando, tra l’altro, il programma pre-campionato dei viola), un modo per vedere da vicino la squadra e per esportare il marchio Fiorentina negli Usa. In un progetto di espansione del brand Oltreoceano e in tutto il mondo. Oltre alla partita, però, l’incontro atteso da oltre un mese. Commisso parlerà con Federico del nuovo progetto, della volontà di farlo simbolo della nuova Viola, magari con rinnovo di contratto a cifre da big. Dall’altra parte, sarà Chiesa a far trasparire la propria posizione. Dopo un silenzio durato settimane e spifferi (soprattutto dai media nazionali) che lo hanno indicato desideroso di esperienze più stimolanti. Lotta Scudetto, Champions. Juve, insomma. Ma dal giocatore, né da babbo Enrico, mai una parola. Quindi la verità si saprà solo oggi (o al massimo nel mercoledì italiano) dagli Stati Uniti.
SNODO. Chiaro che il mondo viola giri intorno alla vicenda Chiesa. Per il valore tecnico del giocatore, per le parole spese a più riprese dal Presidente, per i soldi che girano intorno a Federico. Quindi siamo davvero ad una svolta: le due parti avranno la stessa visione, o il giocatore punterà i piedi per andar via? Finora i segnali non hanno portato alla rottura. Vedremo. Mentre importante sarà anche il colloquio tra Rocco e Milenkovic. Che coinvolgerà anche Montella. Per capire la posizione del serbo, che soprattutto in caso di permanenza di Chiesa può essere tra quelli che hanno più mercato. Soprattutto a cifre importanti. Ma la Fiorentina vorrebbe ripartire anche da Milenkovic, tra i pochi titolari da confermare per la nuova stagione. Mentre qualche giorno di attesa ancora per Pezzella: altra situazione che resta in bilico.
TEST VERO. Sul campo, invece, il primo test di livello del pre-campionato viola. Domani (nella notte tra martedì e mercoledì, ore 3 italiane) sfida contro il Chivas Guadalajara. Il club messicano inizierà tra una settimana il campionato, e la Fiorentina si troverà di fronte una squadra ben più in forma e rodata. Test vero insomma, per una Viola comunque ‘provvisoria’. Non si nasconde neanche la società, lo ha confermato Antognoni, come lo stesso Montella (che ha esternato anche i disagi per la partenza dal ritiro di Moena e gli spostamenti – con jet lag – della tournée, con relativo freno durante la preparazione). “Voglio vedere come si comporteranno i giovani che non hanno mai giocato a questi livelli”, ha poi aggiunto l’allenatore in riferimento al campo. Già, occasione per molti, tra Chivas e poi soprattutto Arsenal e Benfica. Da Castrovilli a Sottil, da Ranieri a Venuti, da Vlahovic a Montiel. Tanti giovani si giocano la conferma in Prima Squadra, in attesa di arrivi dal mercato molti possono essere considerati addirittura titolari.
OCCASIONE GHIOTTA. Chance poi anche per quei giocatori che Montella sta iniziando a scoprire. Da Zurkowski e Terzic (“Li ho trovati molto bene fisicamente, al di là delle più rosee aspettative”) a Saponara ed Eysseric, fino a Rasmussen e Cristoforo. Molti probabilmente lasceranno la Fiorentina, ma il campo magari potrebbe cambiare qualche carta in tavola. Infine Dragowski e Simeone. Il portiere, che sta ancora trattando il rinnovo ma è destinato ad essere il titolare per la nuova stagione, vivrà ‘un nuovo esordio’ in viola, dopo i sei mesi molto importanti ad Empoli. Il Cholito, invece, è chiamato ad uno scatto nella staffetta con Vlahovic, dopo le parole di Montella e nell’ottica di un mercato che potrebbe portarlo davvero lontano da Firenze. Una vetrina internazionale per mettersi in mostra, per la squadra e per sé stesso. In attesa di un centravanti titolare. Sfumato Inglese (al Parma per circa 20 milioni tra prestito e obbligo di riscatto), la Fiorentina ragiona su Balotelli e altri profili italiani (Cutrone), ma l’impressione è che il nuovo attaccante possa arrivare dall’estero.
MERCATO BLOCCATO. Pradè sta sfoltendo la rosa, aspetta di vendere Veretout ma alle cifre richieste (non ai 16 più bonus a cui è arrivato il Milan) con il giocatore che per ora resta a Firenze, lontano sia dalla Fiorentina A (negli Usa) che dalla Fiorentina B (a Moena). Contatti con Milan e Roma che vanno avanti, contropartite (Biglia e Defrel) che non sbloccano l’affare (anche per diverse valutazioni tra i club), una situazione che lascia in stallo questa fase del mercato. Mentre per Lirola in entrata c’è ancora da trattare. I tifosi aspettano i primi colpi (e nonostante questo, fanno registrare piccoli record sugli abbonamenti, puntando quota 8 mila tessere), Montella lo stesso. Intanto inizia l’International Champions Cup. L’ultima volta, nel 2015 con Sousa, i risultati sorprendenti (vittorie con Chelsea e Barcellona, oltre che con il Benfica ai rigori) portarono grande entusiasmo in un momento complicato… proprio dopo l’addio di Montella. Primi impegni importanti, adesso, per la Fiorentina di Commisso. Con un occhio rivolto anche (e per certi versi soprattutto) all’incontro con Chiesa.
Di
Marco Pecorini