Federico sta vivendo un’altra estate in bilico per il mercato, ma è concentrato sulla Fiorentina. Gioca largo nel 3-5-2, la sua giocata decide il match
Un cambio di passo come quello che ha portato al gol. Il primo tempo era stato lento ed impacciato, passato in affanno sulla fascia pensando più a difendere che attaccare. Virata netta nella ripresa fino allo strappo che ha deciso la partita. Segna Castrovilli, ma è Federico Chiesa a decidere con un concentrato di potenza e velocità che fa secco Ansaldi, fino all’assist per il proprio numero 10. Da anni si parla della sua partenza ma per il momento Chiesa c’è, scrive La Gazzetta dello Sport.
RASSICURAZIONI. Il futuro di Federico resta da decifrare. Dopo aver gentilmente rifiutato di andare a giocare in Premier League, mentre dall’Italia nessuna offerta è andata mai vicina a soddisfare le ambizioni della Fiorentina. «È viola con testa e cuore, si sta impegnando al massimo in ogni allenamento», aveva assicurato Iachini alla vigilia, seguendo ciò che aveva raccontato pochi giorni prima Pradè. Certo, la situazione può mutare e fino al prossimo 5 ottobre nessuno può giurare sulla permanenza a Firenze. Ma il mantra viola resta lo stesso. Ad ora Chiesa è al 100 per cento un giocatore sul quale puntare.
LARGO. Tatticamente, giusto dirlo, l’abito tattico non è sempre l’ideale per le caratteristiche di Chiesa, esterno destro a tutta fascia nel 3-5-2. E la Fiorentina ha una naturale predilezione per la fascia in cui non gravita Federico. Dalla parte opposta, a sinistra, infatti dialogano Ribery, Castrovilli ed ora anche il super Biraghi visto ieri. Ma quando si è mentalmente dentro la partita e si hanno quelle qualità, qualcosa di buono può sempre accadere. Come la fiammata che ha deciso l’esordio contro il Torino. «È una Fiorentina più forte dello scorso anno – ha sorriso il presidente Commisso a fine partita -, per questo vogliamo migliorare la classifica del campionato appena finito. Chiesa? Fino ad oggi è nostro, ma smettiamo di parlare solo dei singoli. Io sono contento della squadra. E non ci serve un altro centravanti».

Di
Redazione LaViola.it