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Da Chiesa-Callejon al ritardo della prima estate. Squadra pronta in ritiro? Sarebbe un altro segnale importante

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Da Chiesa-Callejon l’estate scorsa, al ritardo della prima sessione di mercato Pradè-Commisso. Squadra pronta per il ritiro? Sarebbe un altro segnale importante, come vorrebbe Gattuso

Quanto e come vorrà operare sul mercato la Fiorentina è ancora presto per dirlo. Già da giorni Gattuso e la società sono al lavoro per valutare chi tenere, chi cedere e chi provare a comprare. Al netto dei tempi tecnici, col mercato che aprirà il 1° luglio e il raduno fiorentino che per la squadra è previsto dal 9 luglio, l’altro aspetto dell’estate del rilancio della Fiorentina è legato al quando operare.

SQUADRA PRONTA IN RITIRO. L’input che ha mandato Gattuso alla squadra mercato viola è stato chiaro: c’è l’esigenza di affrettare i tempi, soprattutto in entrata. Il tecnico è arrivato a Firenze per riportare in alto la Fiorentina, quanto non si sa, ma l’obiettivo è questo. L’ambizione non gli è mai mancata, né da calciatore né da tecnico, e la volontà di Commisso è stata chiara con l’ingaggio del tecnico ex Napoli. La voglia di provare ad avere una buona parte di rosa pronta già in ritiro, tra un mese e mezzo, è tanta, com’è normale che sia quando una squadra che si è salvata a poche giornate dal termine della stagione deve scalare diverse posizioni nelle gerarchie della Serie A.

INVERSIONE. La sensazione è che gran parte del lavoro in entrata, così come alcune decisioni cruciali su rinnovi e permanenze, possano arrivare nel giro di poche settimane, senza attendere gli ultimissimi giorni di mercato per ridurre le richieste economiche di altri club. E questo sarebbe un altro segnale, assieme all’ingaggio da parte di Commisso di Gattuso, della voglia di rilancio viola. L’anno scorso, ad esempio, al netto di tempistiche sfasate per via della pandemia, la Fiorentina si ridusse all’ultimo istante per cedere Chiesa e rimpiazzarlo con Callejon, toppando completamente scelta, restando senza registi in mezzo al campo, oltre a ricevere svariati no da Milik, rimanendo così col tridente Kouame-Vlahovic-Cutrone davanti. Idem per le uscite, con Pezzella rimasto in bilico fino all’ultimo (il suo agente ci ha portato un’offerta a poche ore dal gong del mercato, in prestito, per andare al Milan disse Pradè dell’argentino) e una programmazione non certo simbiotica tra chi avrebbe preferito cambiare Iachini (con Juric) e chi, invece, aveva deciso di confermare il mister marchigiano. Molte cose non funzionarono neppure nel primo mercato estivo del corso Commisso-Pradè, con in quel caso, tuttavia, mille alibi dovuti a tempistiche tecniche di insediamento dello stesso ds e una quantità enorme di calciatori ‘non funzionali’ da dover piazzare. Stavolta, l’auspicio è che la Fiorentina abbia fatto tesoro di quanto accaduto nel proprio recente passato.

SEGNALE. Poter dare a Gattuso una rosa quasi pronta per il ritiro estivo, senza ridursi alle ultime ore di mercato per prendere pedine che siano considerate fondamentali, è difficile per le dinamiche di mercato, ma non impossibile. E sarebbe un’altra garanzia, oltre all’ingaggio di Gattuso stesso, che questa Fiorentina fa sul serio.

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