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Chiarugi: “Speriamo Chiesa diventi bandiera viola”. Di Chiara: “Deve volerlo anche lui”

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Carrellata di voci illustri sul Corriere Dello Sport, tutti interpellati su Federico Chiesa. «Chiesa è finito nell’occhio del mercato – spiega Luciano Chiarugi -, ha stupito talmente tanto in positivo che non poteva essere diversamente. Credo che con queste sirene che suonano (Napoli, ndr) sia messo alla prova: speriamo che la Fiorentina riesca davvero a trasformarlo in bandiera e in simbolo, pur consapevoli che certe cifre snaturano tutto. Al ragazzo auguro di essere protagonista con la maglia viola». «E’ giusto che la Fiorentina difenda Federico, un figlio del proprio settore giovanile – spiega Alberto Di Chiara -, per creare, anche con lui, la spina dorsale della squadra che verrà. La nuova bandiera viola? Sì, ma ci deve essere la volontà del ragazzo, perché da sola la società può poco». Non ha dubbi l’ex viola: «I dirigenti dovranno costruire le basi per cercare di costruire il disegno perfetto, costruendo una squadra modellata attorno a lui: Federico rappresenta una certezza per il presente e una prospettiva per il futuro». Claudio Sala è molto più pragmatico: «Il calcio di oggi è diverso. Ai miei tempi, noi giocatori eravamo gli ultimi a sapere dell’interesse di altri club, i primi ad essere contattati erano i dirigenti delle squadre di appartenenza, mentre oggi accade l’esatto contrario. Il caso Bernardeschi parla chiaro: è il giocatore ad aver scelto dove andare». La Fiorentina, insomma, deve ripartire da Chiesa, consapevole tuttavia che le leggi non scritte del mondo del pallone vanno oltre a tutto. Carlos Botelho, il figlio di Julinho, «Credo che sia importante che Chiesa rimanga a Firenze, è un giocatore di straordinarie qualità. Federico è destinato a diventare la nuova bandiera viola ed è un punti di riferimento per tutti i tifosi».

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