Chiarugi: “Farei giocare Venuti dietro. Un Primavera? Troppo rischioso. Italiano bravissimo”

L’ex viola e Milan Luciano Chiarugi: “Farei giocare Venuti in difesa. Un Primavera? Troppo rischioso. Italiano bravissimo”

Parla così il doppio ex della sfida tra Fiorentina e Milan Luciano Chiarugi a Lady Radio: “Sabato sarà una gara difficilissima per la squadra viola, perché manca tutta la difesa, e non è una cosa da poco, soprattutto vedendo la qualità che ha il Milan davanti. Io starei un po’ più chiuso dietro, altrimenti il rischio è molto elevato contro attaccanti come quelli che ha Pioli. Certo, c’è anche questo tabù contro le grandi, a parte l’Atalanta, magari potrebbe dare una bella mano anche lo stadio, perché il pubblico viola si sa che rappresenta il dodicesimo uomo in campo. Il Milan non può perdere, se vuole continuare a lottare per lo scudetto, gioca bene, ma anche la Fiorentina ha le sue armi per far male. Dobbiamo sostenere comunque questa Fiorentina, perché sta facendo bene, e diverse gare le ha perse in maniera ingenua”.

Difensori? “Penso che schierare Venuti sia la soluzione più logica. Un difensore avrebbe sicuramente meno problemi, rispetto ad adattare un Pulgar o Amrabat, perché serve anche velocità per fronteggiare gente come Rebic o Leao, e se sei in ritardo puoi far danni in quella zona del campo. Io andrei con Venuti difensore e Torreira un po’ più basso per impostare. Un giovane della Primavera? In queste gare è molto rischioso, anche per il ruolo. Un conto è Chiesa o chi gioca davanti, ma buttare dentro un ragazzo della Primavera contro avversari come quelli che ha il Milan in attacco, potrebbe essere sì fare un exploit, ed essere una rivelazione, ma anche un grosso pericolo”.

Italiano? “Mi sta piacendo, per idee e gioco. E’ innovativo, ed è riuscito in poche settimane a far cambiare mentalità a tutta la squadra, dopo anni in cui non si vedeva un gran calcio. Si vede un’altra Fiorentina a livello caratteriale, in tanti elementi. Questo si vede, ed è merito dell’allenatore. Non solo a livello di tecnica e tattica, ma anche psicologica. La parte mentale è molto importante”.