Le linee guida del mercato viola sono chiare ormai da settimane. Chi si aspetta il grande colpo nella sessione invernale resterà deluso. Un po’ perché di giocatori di livello, a gennaio, in giro non ce ne sono da poter comprare. Un po’ perché la Fiorentina continua nella sua strategia conservativa. Un autofinanziamento che fa storcere la bocca ai tifosi e che mette sempre più in difficoltà Pantaleo Corvino.
Eppure qualcosa si muoverà. Piccoli assestamenti, si spera funzionali al piano tecnico di Stefano Pioli. L’allenatore, fin qui, ha dimostrato di essersi saputo calare bene nella realtà viola. Profilo basso, tanto lavoro sul campo, mai una parola fuori posto. Per questo, diciamo noi, almeno un rinforzo di livello lo meriterebbe pure. Lui come la squadra, che nella prima parte di stagione non si è certo risparmiata per attaccamento ed impegno, pur con limiti tecnici e tattici evidenti. L’obiettivo, nemmeno troppo nascosto, è quello di sostituire Carlos Sanchez con un centrocampista di qualità, che possa entrare meglio nella rotazione dei titolari. Fin qui Benassi, Badelj e Veretout sono stati mandati sempre in campo quando è stato possibile, segno che Pioli non si è mai fidato troppo di Sanchez e Cristoforo. Il desiderio è chiaro: un centrocampista in più per non incorrere in problemi quando uno dei tre mancherà (come Veretout a Genova) o non sarà al top della forma. Non un fenomeno, certo, ma un giocatore discreto, abituato a certi livelli e di personalità.
Sanchez, come detto, se ne andrà. Ha paura, rimanendo a Firenze, di rimanere fuori dai convocati della Colombia per il Mondiale. Vuole giocare con continuità, anche se è sempre stato uno dei titolari e punti di riferimento della Nazionale. Con lui Cristoforo, che velleità mondiali non ne ha, ma che ha bisogno di rivitalizzare la carriera. In uscita c’è sempre Maxi Olivera, che il Cagliari tiene a bagnomaria, in attesa di capire se possa trovare qualche soluzione di pari livello un po’ meno dispendiosa. E poi Hagi, che alla fine se ne andrà al Viitorul, ma alle condizioni della Fiorentina. Il comunicato ufficiale del club rumeno, nel quale si dava per conclusa l’operazione, ha fatto arrabbiare Pantaleo Corvino. Brusca frenata e nella giornata di ieri il Viitorul ha fatto un passo indietro. La trattativa, però, non sembra a rischio, con la Fiorentina che lo cederà a titolo definitivo, ma vuole una congrua percentuale sulla possibile futura rivendita. Come a dire, sul giocatore non ci credo più, però non si sa mai.
Saranno 20 giorni intensi per Pantaleo Corvino, che alla fine porterà a Firenze giocatori non usciti sui media. Sicuramente non Viviani e nemmeno Cataldi, anche se entrambi sono stati seguiti dagli scout viola. Viviani non sarà lasciato libero dalla Spal, che a giugno ha anche un diritto di riscatto dal Verona (circa 3 milioni di euro) da poter esercitare. Tutto dipenderà da che tipo di categoria farà il prossimo anno la squadra di Semplici. Più semplice la situazione Cataldi, legata a doppio filo alla salvezza (a questo punto miracolosa) del Benevento, che avrebbe l’obbligo di riscattare il giocatore per 6 milioni di euro in caso, appunto, di salvezza. E’ chiaro che, oggi, Corvino non voglia accollarsi un obbligo di riscatto di quel tipo. La Lazio lo girerebbe ai viola solo a quella condizione.
Di
Alessandro Latini