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Che bella Fiorentina, partita (quasi) perfetta: inizia una nuova stagione? Ribery-Chiesa, i gol arrivano. Castrovilli, altro step

I viola dominano a San Siro, Montella conferma l’attacco ‘leggero’ e si prende la sua rivincita. La strada è quella giusta.

‘Keep calm…’, hanno sempre ripetuto Commisso, Montella e gli altri del mondo viola, anche nei momenti difficili. ‘And pass to Ribery’, è venuto poi di conseguenza dopo le prestazioni strepitose dell’ultimo mese. Franck non è mai sceso sotto il 7,5 dalla Juve in poi, ovvero da quando la condizione fisica l’ha sostenuto nella partenza da titolare. Montella ha creduto nelle potenzialità di un attacco veloce con Chiesa, senza punte di riferimento. E il francese ha ripagato con prove da fuoriclasse, mentre Fede ha ritrovato sé stesso (e un compagno con cui dialogare con qualità) dopo qualche settimana complicata.

CHE COPPIA! Il Franchi lo ha accolto come Fenomeno, San Siro gli ha tributato una bella standing ovation, nella serata nera del Milan. Franck Ribery, altro che colpo marketing (vero Cairo?). Il 36enne francese spinge i compagni ad andare oltre, li chiama al pressing, detta la manovra offensiva. Gioca a tutto campo, vive una seconda giovinezza. Con un ruolo da trascinatore in mezzo a tanti giovani che vogliono imparare. Come Chiesa: l’intesa tra i due migliora sempre più, entrano entrambi nelle azioni dei tre gol e in altre occasioni dalle parti di Donnarumma. La partita contro la Juve è stata la prima in accoppiata, contro Atalanta, Samp e Milan Ribery e Chiesa hanno prodotto quattro gol (due Franck e due Fede, considerando anche il tiro che la Lega ha dato come autogol a Palomino), tre assist (uno il francese, due il classe ’97) più un rigore procurato a San Siro da Chiesa. Mica male.

CONTINUITA’.L’evoluzione è sicuramente quella di giocare con un attaccante in più. Abbiamo due o tre punte di ruolo. Ma adesso abbiamo trovato questo equilibrio: la squadra ha delle certezze”, ha ripetuto Montella. Già, l’allenatore ha avuto il merito di andare avanti con le proprie idee e con le proprie scelte. Ha dato equilibrio alla squadra (difesa compatta, pochi tiri subiti in ogni partita, al di là delle amnesie nei finali), puntando sulla fantasia di Castrovilli e Ribery e sulla forza di Chiesa. Quattro formazioni identiche dal primo minuto, alla fine otto punti contro Juve, Atalanta, Samp e Milan. E da qui può ripartire una nuova stagione. Domenica l’Udinese al Franchi per la riprova contro una squadra che imposterà la partita in maniera diversa alle avversarie trovate nell’ultimo mese (sarà anzi più vicina al Genoa): arrivare alla sosta con un altro risultato positivo darebbe ulteriore slancio. Che serviva tempo si sapeva, del resto Montella ha potuto contare sul gruppo al completo (18 giocatori nuovi) solo dal 12-13 settembre, dopo le Nazionali. Ma adesso i primi risultati si vedono.

STRADA GIUSTA. L’allenatore ha però frenato gli entusiasmi, così come Pradè. Chiaro che non si può passare dalle stalle alle stelle nel giro di pochi giorni. Che la strada fosse quella giusta si era visto già due settimane fa, ma che serva ancora molto lavoro alla squadra è stato sottolineato anche dal finale di San Siro, quando una dormita generale ha permesso ai rossoneri di riaprire improvvisamente la sfida. Tanti aspetti da migliorare (del resto, confermarsi e dare continuità – specie contro avversari di livello più basso – è spesso la parte più difficile), inevitabilmente, ma la testa è adesso più sgombra dall’ansia da risultato. E questo può essere solo un bene.

STELLINA IN ASCESA. C’è poi l’ulteriore conferma di Castrovilli. Una bellissima scoperta. “Deve essere più incisivo in zona gol per la qualità che ha”, aveva detto Montella qualche giorno fa, dopo averlo paragonato in prospettiva ad Antognoni. Detto, fatto: il re dei dribbling in Serie A si è regalato una notte magica a San Siro. Prima il gol annullato per fuorigioco (di Chiesa), poi la rete del 2-0 che ha indirizzato la partita e infine il rigore procurato e poi fallito da Chiesa. In mezzo alle solite giocate di personalità e qualità che ormai caratterizzano le prestazioni del classe ’97 pugliese, attenzionato da vicino anche da Mancini per la Nazionale.

ANCORA A SAN SIRO. Una prova di spessore a San Siro, per Castrovilli e per tutta la Fiorentina. Una partita che può segnare la svolta della stagione. Era già successo in passato proprio a Montella: nel suo primo ciclo viola, la prova di forza che dette consapevolezza arrivò proprio nella Milano rossonera, con il 3-1 firmato Aquilani-Borja Valero-El Hamdaoui. Era una Fiorentina che iniziava a volare… con Jovetic-Ljajic davanti, e le punte di ruolo (Toni su tutte) a dare un grosso contributo dalla panchina. Corsi e ricorsi storici, stavolta c’è un’altra coppia ‘leggera’ che sta trascinando la Viola. Ribery-Chiesa, il veterano e il gioiello. Con Castrovilli, Pulgar, Pezzella, Badelj Caceres e gli altri protagonisti di San Siro. Firenze torna a godere dopo mesi difficili. Sempre bello, sbancare Milano. Sperando che sia solo l’inizio.

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