Parte l’ultima settimana di mercato. Nove giorni, anzi, per arrivare alle ore 23 del 31 gennaio. Ma negli occhi di tutti ci sono ancora i 95 minuti di Marassi. Una prova molto negativa da parte di tutti, anche dei giocatori che fin qui avevano ‘tirato avanti la baracca’ (leggasi Pezzella). Così come alcune seconde linee chiamate a fare da titolari che, invece di ‘fare la guerra’ su ogni pallone, hanno dimostrato i perché del ‘posto fisso’ in panchina. Pure Pioli, poi, ci ha messo del suo, con scelte azzardate che, con il senno di poi, non hanno certo pagato. In generale, però, sono emersi ancora una volta i limiti di questa rosa. A livello tecnico, di qualità e di personalità.
Champions ed Europa League? Macché, la Fiorentina torna da Genova con una bella batosta ‘sul groppone’. Altro che esame di maturità, altro che scontro diretto. Nelle ultime settimane Andrea Della Valle e Corvino hanno parlato di obiettivo Europa League (per il presente) e Champions (per il prossimo futuro). Difficile, quasi impossibile, con questa squadra e questa rosa, specie se l’autofinanziamento ha portato tante incognite e pochi giocatori veri. Soprattutto, pochi giocatori pronti subito. Lasciando da parte gli 8 milioni spesi per Maxi Olivera e Cristoforo, gli 8 per Eysseric e Bruno Gaspar, i 10 per Saponara, solo il tempo potrà dire se i 10 (più bonus) milioni per Benassi saranno stati ben investiti, così come i 15 (più bonus) per Simeone, o gli 8 per Vitor Hugo che nonostante non abbia demeritato negli ultimi mesi resta pur sempre la riserva di Astori.
E allora si arriva all’ultima settimana di mercato con diversi punti interrogativi. La Fiorentina è ora 11°, ha margini di crescita sì… ma è davvero in grado di competere a lungo per l’Europa? L’impressione è che Atalanta e Sampdoria abbiano ben altro organico ed ambiente (chiamasi entusiasmo), per non parlare di un Milan in difficoltà ma anche dal monte ingaggi tre volte superiore ai viola. E poi il Torino, che prova a rilanciarsi senza Mihajlovic. Chiaro che il gruppo debba puntare a fare il massimo, che Pioli debba far crescere i singoli e la squadra, che l’obiettivo minimo sia migliorare i 27 punti del girone di andata.
Ma una mano serve (servirebbe) anche dalla società. Una rosa costruita sul 4-2-3-1, senza un valido terzino mancino di riserva. Soprattutto, adesso, senza un interno di centrocampo che possa far rifiatare Veretout o, magari, un Benassi non certo emblema della continuità. Ruolo che non possono ricoprire né Sanchez né, evidentemente, Cristoforo. Così come sono ‘forzature’ Saponara ed Eysseric. Due che dovevano giocare come trequartisti, e che invece faticano tremendamente a reggere i ritmi del campionato italiano. E davanti? Resta in ballo il futuro di Babacar, che ancora una volta ha deluso quando chiamato da titolare. Thereau, poi, non ha una valida alternativa, a parte i già citati Eysseric-Saponara (con caratteristiche molto diverse) o a un Gil Dias ancora troppo anarchico per il nostro calcio (ed era arrivato per essere il dopo-Bernardeschi…). “Mercato? Se ci sarà la possibilità di migliorare l’organico lo faremo”, ha detto un Pioli abbastanza sconsolato dopo il ko contro la Sampdoria. Ultima settimana di speranza. Con pochi soldi, qualche idea, e non troppe aspettative.
Di
Marco Pecorini