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Sabato al Franchi il Milan farà visita alla Fiorentina. Sarà l’occasione per rivedere Stefano Pioli, ma anche un altro ex viola che sta facendo particolarmente bene nell’ultimo periodo in maglia rossonera. Si tratta di Ante Rebic, attaccante croato autore di 5 gol nelle ultime 5 partite, che sta contendendo la scena a Ibra come volto copertina del Milan 2020. La società viola lo aveva prelevato dall’RNK Spalato, ma il classe 1993 non è riuscito a convincere né Montella né Paulo Sousa. Per commentare il suo presente, LaViola.it ha contattato in esclusiva Mauro Cesarini, agente Fifa esperto di calcio internazionale e intermediario che in passato era stato molto vicino al giocatore quando militava in patria:
Si aspettava questo rendimento da parte di Rebic?
“Credo che sia clamoroso come fino a inizio anno non avesse risposto alle aspettative. Aveva fatto bene in Germania, dopo un’esperienza non bella in Italia sia alla Fiorentina che al Verona, ma ha delle qualità e adesso sta dimostrando di essere un giocatore che incerte situazioni può fare la differenza. All’inizio della stagione credo che abbia sofferto il periodo di marasma che aveva attraversato il Milan”.
Come si spiega la sua crescita nell’ultimo periodo?
“L’arrivo di Ibra ha portato sicurezza e risultati: tutta la squadra ne ha ricevuto i benefici.  Ibra, il lavoro di Pioli e il fatto che il Milan si sia risollevato a livello di risultati hanno creato nel giocatore maggior sicurezza e sono uscite di conseguenza le sue qualità. È stato bravo a prendersi il palcoscenico in questo momento insieme a Ibra. Credo abbia una media realizzativa importante che si unisce al fatto che in campo è uno che dà tutto: può giocare esterno ma quando si accentra può far male”.
Sabato tornerà a Firenze dove però non è riuscito ad esprimersi…
“Non è facile giocare in Italia dal punto di vista tattico e della pressione per dei giovani che arrivano dall’estero e che magari sono alle loro prime esperienze. Firenze è una piazza importante ed esigente, probabilmente in quel momento il suo impatto è stato brusco ed era forse troppo giovane. Guardando la sua maturazione ha avuto problemi anche da altre parti. Le cose migliori le ha fatte vedere in Germania, all’Eintracht dove aveva maggiore libertà”. 
Nelle ultime stagioni crede che Rebic sarebbe stato utile alla causa viola viola?
“Dopo le due esperienze alla Fiorentina e all’Hellas Verona, intervallate da quella al Lipsia, non credo potesse avere molte possibilità di rimanere in Italia. Oggi Rebic potrebbe andar bene in tante squadre: prima di andare al Milan, ci aveva pensato l’Inter, ma non so se in questo momento potrebbe giocare nei nerazzurri. È un giocatore che potrebbe far comodo a tanti, ma la Fiorentina con i vari Chiesa e Ribery credo sia coperta. Bisogna vedere poi anche il giocatore come arriva, perché se arriva dall’esperienza del Mondiale e viene valutato 50 milioni, allora deve rispondere a grandi aspettative e per un giocatore non è automatico far bene subito in una realtà nuova. Sicuramente però in certi momenti della sua carriera, come al Mondiale o all’Eintracht, ha avuto dei picchi veramente importanti”.
Cosa pensa del nuovo corso della Fiorentina?
“Sicuramente gli sforzi che la Fiorentina ha fatto nelle due sessioni di mercato sono importanti. Le condizioni per far bene ci sono, ma è chiaro che i risultati hanno condizionato un po’ questa stagione, dato che è stato anche cambiato l’allenatore. In questo momento la Fiorentina è intenzionata a fare qualcosa di importante ed è stata occupata a lavorare su una rosa con tanti giocatori della vecchia gestione, con situazioni come quella di Chiesa: il primo anno è sempre un po’ quello più difficile. La Fiorentina potrebbe avere in classifica 4-5 punti in più, che gli avrebbero dato una maggiore serenità. Il presidente ha tanto entusiasmo e ha investito molto, ma i risultati nel calcio sono importanti perché poi fanno vedere le cose in maniera diversa. La Fiorentina ha tutte le carte in regola per uscire da questa situazione ed essere protagonista nelle prossime stagioni per posizioni di classifica diverse perché ha giovani molto interessanti”.
In ottica futura è arrivato anche Amrabat…
“Lo avevo visto giocare in Belgio e devo dire la verità, non aveva mostrato quelle qualità devastanti che ha fatto vedere in Italia in soli sei mesi. Molte volte un giocatore fa benissimo all’estero e poi quando arriva qui fa male: Amrabat è il contrario, anche se aveva delle caratteristiche che si potevano sposare bene con il nostro italiano. Bravi i dirigenti del Verona a individuare un giocatore idoneo alla Serie A. La Fiorentina credo che non si fermerà qui, dovrà risolvere la situazione Chiesa, ma credo che sarà una delle società più ambite nella prossima sessione di mercato”.
C’è un ‘nuovo Rebic’ che consiglierebbe alla Fiorentina?
“Se devo dirne uno posso dire Morelos dei Rangers Glasgow, attaccante colombiano che è esploso in queste due ultime stagioni. Al di là dei gol segnati in Scozia, che potrebbe essere considerato un campionato non all’altezza di quello italiano, bisogna considerare che è il capocannoniere dell’Europa League. Potrebbe essere un giocatore importante”.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
														 
														 
														
Di
Mattia Zupo