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Cercasi disperatamente personalità. Specialmente nei leader di questa squadra

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Squadra con poca grinta e pochissime idee. Il punto di Pisa è l’unica cosa da salvare di un’altra domenica piena di delusione

Il giorno dopo l’ennesimo passo falso della Fiorentina è persino difficile trovare parole e pensieri per provare a spiegare quel che sta succedendo alla squadra di Pioli. Di certo il pareggio contro il Pisa è da considerare come una sconfitta. Da salvare solo il punto, strappato con una dose enorme di fortuna. E al di là della sconfitta col Como, quella (seppur con un secondo tempo desolante) la prova sembrò addirittura ‘migliore’ di quella di ieri. Paradosso, ma spiega bene il momento.

QUESTIONE TATTICA. L’auspicio è che Pioli abbia trovato la strada. Dopo la partita contro il Pisa si è lasciato scappare un “forse” al quale aggrapparsi. L’andamento della gara ha detto il contrario, ma adesso è tempo di trovare continuità anche dal punto di vista del sistema di gioco. Che a livello di numeri conterà anche poco come amano dire gli allenatori, ma in campo la Fiorentina ha bisogno di ritrovare certezze. Detto che il 3-5-2 può funzionare soltanto se i due quinti volano sulle corsie. E in questo momento Gosens e Dodo palesano difficoltà che raramente hanno palesato. Soprattutto il brasiliano, il giorno dopo, è finito nel mirino della critica. Nervoso (un’immagine televisiva lo ha ripreso al momento dell’uscita dal campo litigare con qualcuno in modo animato), ha disputato una delle più brutte partite da quando indossa la maglia viola. Lontani i giorni del suo sorriso contagioso. Un problema in più da risolvere per Pioli. Perché quelle due corsie laterali sono fondamentali per alzare la squadra.

PERSONALITÀ. Ma quel che più conta in questo momento è trovare la personalità nei leader. Giocatori abituati a tirarsi fuori dalle difficoltà. Tocca a loro trascinare la Fiorentina e aiutare Pioli. I citati Gosens e Dodo, De Gea, Pongracic, Mandragora, Ranieri e lo stesso Kean, che si è sbattuto per tre là davanti senza avere la lucidità per concludere al meglio. Ci sono gli uomini di esperienza. Oltre a loro Pablo Marí ed Edin Dzeko. Di partite ne hanno viste e giocate, di momenti difficili ne hanno attraversati. Serve qualcosa in più da loro. Fuori e dentro il campo. La Fiorentina non può essere questa. Un mantra che va avanti da cinque giornate. Con la speranza che la prossima partita segni sempre la svolta. Finora speranza vana.

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