Impensabile che Bonaventura e Nico possano trascinare la squadra per tutta la stagione. Servono anche altri aiuti
Venti punti in dodici partite, + 7 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e miglior partenza per la Fiorentina dal campionato 2015-’16, quarto posto a una lunghezza e terzo a tre: sono numeri e dati che delineano un buon rendimento. Ma un salto di qualità ulteriore è ancora possibile, specie se chi ha reso in tono minore cambierà passo. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
SERVE LA SCINTILLA
Prendiamo il centrocampista avanzato ceco, l’alter ego di Bonaventura fin dallo scorso anno e come tale a volte capace di essere decisivo al pari del marchigiano. Quest’anno invece no, non di sicuro sempre per quanto atteso e per quelle che sono le sue notevoli doti (la Fiorentina l’ha preso nell’estate 2022, convinta senza dubbio dagli 11 gol segnati con la maglia del Verona).
Complice anche un’infezione che ne ha prima ritardato e poi condizionato fortemente la preparazione, Barak è “fermo” a 6 presenze complessive per appena 208 minuti complessivi, e al gol comunque importante firmato in Conference League contro il Ferencvaros. Ma nelle due occasioni avute di recente da titolare (contro Cukaricki e Juventus al “Franchi”) non è riuscito a incidere.
Idem dicasi per Maxime Lopez, a sua volta alternativa di Arthur per prendersi le chiavi del gioco viola quando il brasiliano riposa. E già si fa fatica a definirlo così considerando il valore dell’ex Sassuolo. Eppure, più che mai per lui, 7 partite disputate (ma solo 3 in campionato per 106’ totali) dicono delle sue difficoltà a diventare il padrone del centrocampo della Fiorentina com’è nelle sue corde. Però, il gol bellissimo segnato al Cukaricki dice a sua volta che le qualità del marsigliese sono lì a disposizione di Italiano. Forse basta la scintilla per accendersi.

Di
Redazione LaViola.it