
La manovra offensiva della Fiorentina è molto poco corale e molto legata alle giocate dei singoli. Serve migliorare per produrre di più
Nonostante l’innesto di Muriel e la media gol segnati decisamente migliorata con l’inizio di 2019, la Fiorentina continua ad essere troppo legata ai singoli nella sua manovra offensiva. Lo dicono i numeri, che raramente mentono.
Sono solamente 15 gli assist messi a referto dalla squadra di Stefano Pioli in stagione. Pochissimi. Solo il Torino viaggia su numeri simili delle competitors della Fiorentina. Le altre sono tutte formazioni che lottano per la B o poco ci manca. La manovra offensiva corale, insomma, non pare essere proprio il punto di forza degli schemi di Stefano Pioli. Anche perché non è un caso che in cima a questa classifica ci sia l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, così come su numeri praticamente doppi viaggi la Sampdoria di Marco Giampaolo, così come meglio abbia fatto pure il Sassuolo di Roberto De Zerbi. Tutti tecnici molto puntigliosi e organizzati sulla manovra offensiva.
Certo i gol che si è mangiato, alcuni più facili da segnare che sbagliare, Simeone, così come il fallimento di Marko Pjaca che quanto ad assist nelle aspettative doveva dare un contributo di certo maggiore, e la difficoltosa intesa calcistica tra Chiesa e Simeone hanno contribuito. Così come la mancanza di verticalizzazione evidenziata da questa squadra con l’assenza di Badelj, ma anche la marcia indietro fatta da Biraghi in fase di cross, così come il deficitario apporto in fase gol di Gerson.
Non è un caso che la Fiorentina sia tra le squadre che crossano di meno in Serie A. Dato che sul gioco aereo solo Benassi e a tratti Simeone hanno dimostrato di saperci fare. Lontani i tempi di Gianni Vio, che con i suoi schemi da palla inattiva mise in moto una macchina da gol. Tanto che su calcio d’angolo, ad esempio, i gol segnati dai viola sono solamente uno. Ma anche sugli sviluppi di cross da palla inattiva non se ne segnalano granché.
Cercasi assist, dunque, in casa viola. E possibilmente anche assistman. Perché se è vero che Chiesa nel 2019 ha iniziato alla grande così come Muriel, in fase realizzativa, è altrettanto vero che sono molto più legati alle giocate dei singoli i gol messi a segno dagli avanti viola. E su questo dovrà continuare a lavorare Stefano Pioli. La corsa all’Europa passerà anche da questo.

Di
Gianluca Bigiotti