Sentirselo dire non fa mai piacere. Ma quello che sul finire di mercato estivo 2015 disse l’allora dg Andrea Rogg sarà anche la filosofia che dovrà contraddistinguere il lavoro di Pantaleo Corvino. Comprare a poco, vendere a tanto, cercando di rendere i propri bilanci virtuosi per restare nei parametri del fair play finanziario. C’è un nodo grosso col quale il nuovo ds viola dovrà fare i conti: il monte ingaggi. Sono infatti i costi fissi il vero problema della Fiorentina. Perché se è vero che la Fiorentina nel ciclo Pradè ha venduto a grandi cifre i vari Cuadrado, Nastasic, Jovetic, Ljajic facendo sempre, più o meno, registrare sessioni di mercato a costo zero tra entrate ed uscite, il vero problema sono gli ingaggi multi milionari che nel ciclo Corvino non erano neanche contemplati. Il più pagato era Sebastian Frey con i suoi 1,7 milioni di euro netti a stagioni. C’era un tetto massimo oltre il quale non si poteva andare. I 2 milioni di euro netti che prendeva Jovetic prima di lasciare Firenze venne poi abbattuto dai vari Giuseppe Rossi e Mario Gomez, facendo comunque segnare un ingaggio medio decisamente più alto rispetto alla prima era Corvino. Basta mettere a confronto il monte ingaggi complessivo della Fiorentina 2007-08 che in campionato fece 66 punti ottenendo il quarto posto in classifica e la qualificazione in Champions con quello del 2014-15, anno in cui la Fiorentina di Montella ha fatto 64 punti in Serie A arrivando però a giocarsi due semifinali.
TOTALE: 30 MILIONI LORDI
TOTALE: 57 MILIONI LORDI
Il cambio di strategia, e filosofia, che la Fiorentina opererà andrà a vertere proprio su questo. Ecco perché in caso di offerte importanti verranno valutate le cessioni di praticamente ogni calciatore. Uno di questi è ad esempio Alonso, che con i suoi 1,7 milioni di euro netti rappresenta l’esempio di ciò che la Fiorentina deve correggere. Non ci saranno più operazioni alla Mario Gomez che con i suoi 5 milioni di euro netti all’anno rischia di tornare, almeno provvisoriamente, a Firenze. Per fare un paio di esempi Alonso guadagna quanto guadagnava Frey, Gomez quanto 3,5 Mutu.
E’ cambiato il calcio. Innegabile. Ma alla fine ci sono società che riescono a fare di necessità virtù. Il Siviglia ogni anno vende i suoi pezzi pregiati. Ma lo fa ad alti prezzi. Poi sa come reinvestire i capitali. E riesce comunque a vincere mantenendo certi parametri. Meglio spendere qualche centinaia di migliaia di euro in più per il cartellino del giocatore ma risparmiare qualcosa sull’ingaggio. Perché su uno esistono ammortamenti e possibilità di rivendere per annullare i costi, se invece ti metti in casa uno Iakovenko da 800 mila euro netti a stagione ti rimane sul groppone un ingaggio pesante senza poterlo poi rivendere.
Dovrà cercare assegni circolari Corvino. Come potrebbe essere Praet. Come poteva essere Milinkovic, come sarebbe stato Mammana. Il tutto condito da un parco giocatori che dovranno essere dal sicuro rendimento ma dai costi non troppo elevati. Il tutto in attesa di poter aumentare le entrate fisse e del nuovo stadio. Ricominciare da dove aveva finito. Con però meno soldi da poter investire pronti via per mettersi in casa i vari Ljajic-Jovetic della situazione che vennero pagati in tutto circa 15 milioni cash.

Di
Redazione LaViola.it