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Cercasi Arthur disperatamente: la Fiorentina ha bisogno di lui

Arthur

Il regista brasiliano è un po’ sparito dai radar di Italiano ma la Fiorentina non può prescindere da chi l’ha trascinata nella prima parte di stagione

È chiaro a tutti che a Torino domenica sera sono scese in campo due Fiorentine: quella del primo tempo e quella del secondo. Nei quarantacinque minuti iniziali la squadra viola si è nascosta dietro un possesso palla sterile quanto costante, grazie al quale ha offerto una prima metà di gara da sbadigli e caratterizzata dall’imprecisione persino nei passaggi. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.

Oltreché dalla sostanziale assenza di occasioni pericolose (al massimo un tiro da fuori di Biraghi). Nella ripresa invece un cambio di marcia deciso, i viola sono riusciti a togliere intensità alla Juventus con la spinta delle sostituzioni. La qualità di Beltran ha accentuato la densità nella trequarti bianconera e innescato Gonzalez, fino a quel momento impercettibile. Ma la vera svolta è legata all’ingresso di un regista, in questo caso Maxime Lopez.

REGISTA PIÙ DIECI

All’inizio Italiano si era affidato alla linea mediana con Mandragora e Bonaventura, visti gli esiti positivi dell’ultimo periodo. Evidentemente però la costruzione del gioco aveva bisogno di un architetto di ruolo, perché la sicurezza che l’ex Sassuolo è riuscito a trasmettere al reparto e alla squadra intera è lampante. I compagni lo hanno cercato insistentemente contandoci su appoggi e geometrie.

In soli quarantanove minuti Maxime Lopez ha giocato settantadue palloni di cui quaranta in avanti. E soprattutto si è distinto per un ottimo rapporto fra passaggi tentati e riusciti: il novantuno per cento. Il punto è che di fronte a un avversario predisposto al pressing e alla ripartenza si è reso necessario l’innesto di un calciatore in grado di garantire, per caratteristiche, armonia e palleggio.

ARTHUR A TUTTI I COSTI

Servono più certezze sotto il profilo del gioco, insomma, e il secondo tempo dell’Allianz Stadium è la dimostrazione pratica che la formula con il “geometra” a centrocampo è vincente. O quanto meno azzeccata. Se è vero che domenica è mancato il contributo di un regista vero e proprio, l’assenza di Arthur, grosso modo da un mese, è come minimo penalizzante.

Il brasiliano ha portato a casa dodici minuti contro l’Atalanta, mercoledì scorso, altrimenti da inizio marzo avrebbe messo a referto un solo minuto di gioco (in casa contro la Roma). Troppo poco, specie nel momento in cui la Fiorentina necessita come il pane delle sue idee. Ma Italiano lo sa e farà di tutto per portarlo a regime dopo un periodo di problemi fisici che potrebbero averlo condizionato mentalmente ancor prima che fisicamente.

«In questo momento Arthur ha avuto dei problemi e deve mettersi in condizione – le parole del tecnico a Torino – ma ho scelto Maxime che ha fatto una bella prestazione. Resta il fatto che i primi venti minuti ci hanno fatto perdere la partita».

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