Due mesi e mezzo di digiuno, appena 4 gol fatti e il bomber Kalinic ancora a secco. Fort Franchi insomma si è trasformato in terra di conquista. Al punto che la Fiorentina, in campionato, aspetta di alzare le braccia al cielo davanti alla curva Fiesole da ben 75 giorni.
Tanti, anzi troppi. Perché da quella vittoria un po’ casuale con la Roma (era il 18 settembre, gol fortunoso di Badelj nel finale), Paulo Sousa non si è più mosso dalla X in schedina: Milan, Atalanta, Crotone e Sampdoria. Chiunque in questo periodo ha strappato un pareggio a Firenze (perfino il Paok in coppa), usando spesso armi simili: Montella attese e ripartì, Gasperini mise in crisi Sousa con raddoppi sistematici a centrocampo, il Crotone ha lucrato su pioggia e papera di Tatarusanu, mentre Giampaolo ha atteso l’immancabile black out mentale dei viola per annullare il vantaggio iniziale di Bernardeschi.
Il problema di fondo però resta: tutti ormai hanno capito come limitare il gioco della Fiorentina e anche il 4-2-3-1 varato nell’ultimo mese, al momento non ha risolto i problemi. Starà a Sousa insomma trovare altre soluzioni, velocizzare e rendere meno prevedibile il gioco. Di sicuro anche il Palermo verrà al Franchi per arroccarsi in difesa e provare a concretizzare le occasioni che creerà.
Nel suo primo allenamento da tecnico rosanero, Eugenio Corini ieri ha provato un arcigno 4-4-1-1 con Quaison alle spalle di Nestorovski, più uno stuolo di mediani e corridori a difesa della porta. La Fiorentina così si ritroverà a sfidare l’ennesimo muro di gomma, sperando che stavolta l’attacco e gli attaccanti diventino decisivi.
Se Kalinic & C. in trasferta sono agili, imprevedibili e molto ispirati (i viola hanno segnato 16 gol lontano da casa e sono in assoluto il miglior attacco da trasferta del campionato), al Franchi diventano d’improvviso piatti, sciuponi e spesso preda delle folte difese avversarie, tanto da viaggiare con un ritmo da retrocessione (solo Empoli e Palermo, con tre gol all’attivo, hanno segnato meno dei viola).
Non a caso proprio Kalinic (6 reti in campionato) e pure il suo gemello Ilicic (tre nelle ultime due partite), sono in attesa di segnare il loro primo gol in campionato a Firenze. Una bella lacuna per Sousa, che però, proprio in questa settimana, dovrà necessariamente cambiar marcia. Dopo il Palermo infatti, lunedì 12 arriverà il Sassuolo (in mezzo ci sarà la lunga trasferta europea di Baku): due partite da vincere a tutti i costi per evitare di cadere definitivamente nell’anonimato della classifica.
A dare una mano ci sarà il tifo della Fiesole (ma la prevendita in settimana è stata piuttosto fiacca), mentre Corvino e il resto della dirigenza hanno provato a distendere i nervi dello spogliatoio e a infondere fiducia: ai campini ieri si è visto anche il presidente esecutivo Mario Cognigni (Andrea Della Valle è sempre impegnato all’estero per affari), che da parte sua ha contribuito a rinforzare il concetto. Almeno fino alla sosta natalizia,basta chiacchiere di mercato, basta polemiche sui contratti o frecciatine varie.
L’obiettivo è risalire in classifica, anche e soprattutto attraverso le vittorie in casa. Riconquistare il fortino e mettersi alla caccia del gruppetto in fuga. La Fiorentina (almeno a parole) ci crede ancora.
Di
Redazione LaViola.it