C’era una volta Gianni Vio, collaboratore nel numeroso staff di Montella che si occupava solamente dei calci piazzati. Numerose anche le sue pubblicazioni, così come gli espedienti studiati per spiazzare gli avversari su palla inattiva. Non per nulla lo chiamavano il mago dei calci piazzati. E la Fiorentina del primo Montella di gol da fermo ne fece una caterva. Da Gonzalo ad Aquilani, perfino Jovetic. Calci di punizione e corner, spesso, suonavano come una sentenza. E non solo per i piedi sopraffini di chi le batteva, come lo stesso Aquilani, o Pizarro, o Borja Valero. Ma anche e soprattutto per i movimenti particolari che venivano studiati in allenamento e messi in pratica in partita dando ottimi frutti. E poi c’è la Fiorentina di oggi. Che su calcio piazzato segna quasi mai.
E’ vero che Ilicic ha preso un palo su calcio di punizione, ma è anche vero che la squadra di Sousa ha battuto tra Pescara e Genoa 19 calci d’angolo con 0 reti segnate. All’Adriatico è emersa in maniera palese la difficoltà della Fiorentina di buttarla dentro da calcio da fermo. Che siano punizioni con cross in mezzo all’area, che siano corners, che ci sia Babacar o che ci siano altri interpreti a saltare. E’ anche vero che mancavano Gonzalo e Astori ieri sera, che sono solitamente i migliori esecutori nel colpo di testa su calcio piazzato, ma la difficoltà nel trovare soluzioni in tali situazione emerge in maniera lampante. “E’ vero, ci dobbiamo lavorare, e lo stiamo già facendo per migliorare”, ha detto Paulo Sousa nel post Pescara-Fiorentina. Soprattutto sui corner
Kalinic in Juventus-Fiorentina, Sanchez in Fiorentina-Chievo, Astori contro il Crotone (anche se dopo vari rimpalli), Bernardeschi in Fiorentina-Sampdoria (fortunoso), Babacar (Fiorentina-Palermo). In tutto sono solamente 5 i centri da calcio piazzato in stagione. Di cui uno è un cross di Bernardeschi con Astori che non ci arriva ingannando il portiere, e l’altro arriva dopo svariati rimpalli. Troppo poco. Serve qualcosa di più. Sia di chi crossa, ma soprattutto di chi va a staccare di testa. Da aggiungere al conteggio ci sarebbero anche alcuni rigori, ma sui quali conta solo ed esclusivamente la capacità dei singoli, ed alcuni calci piazzati diretti come quello di Zarate al Qarabag e quella deviata di Bernardeschi col Napoli. Ma su corner i dati sono disarmanti.
Sono in tutto 161 i calci d’angolo battuti tra campionato e coppe dai viola, con come detto solamente 5 gol segnati. Male, troppo male, malissimo. C’era una volta Gianni Vio, c’era una volta anche il Gonzalo goleador. 24 i suoi gol in maglia viola. Quest’anno è ancora fermo al palo. Serviranno anche quei gol alla Fiorentina per provare la rincorsa all’Europa. Sarebbero già serviti in realtà, ma c’è ancora modo e tempo per migliorare. Ma urge trovare soluzioni.
Di
Gianluca Bigiotti