Amrabat, Grillitsch, Torreira… e una regia ‘vacante’. Davanti tanti nomi e due necessità: far fruttare gli investimenti e (ri-)trovare i gol
“Se gira il centrocampo, gira tutta la squadra: questo è un principio base nel calcio”. Parlava così Vincenzo Italiano un mese fa pensando all’apporto di Torreira e Amrabat nel corso della stagione. Del resto, proprio dal centrocampo passa tanto dell’economia di una squadra: la distanza tra i reparti, i tempi di gioco, l’equilibrio nelle due fasi. Con il regista a svolgere un ruolo fondamentale nel calcio di Italiano. Già, proprio in quella zona di campo oggi c’è un bel punto interrogativo: chi ‘guiderà’, dalla cabina di regia, la Fiorentina 2022/2023?
TRA TORREIRA E AMRABAT. “Nel mezzo sia Amrabat che Torreira hanno sempre risposto bene”, continuava Italiano nella stessa conferenza. “Torreira ha avuto più continuità e ha dato tanto equilibrio, mentre Amrabat ha grande impatto e forza fisica. Sa andare in pressione ed è determinato. Lucas è un giocatore con qualità esagerata e si è scoperto bomber. Non ci sono dubbi su quello che potrà dare per questa squadra in futuro e per quello che è il suo valore. Certo, anche in quella zona di campo si può crescere”. Due giocatori con caratteristiche diverse che hanno dato un contributo importante (ma comunque differente) alla sua Fiorentina. Torreira è stato il giocatore che ha fatto girare la squadra per larghi tratti di stagione, un trascinatore in campo e nello spogliatoio, uomo-gol nel periodo in cui gli attaccanti non segnavano. Amrabat è stato invece prezioso prima in emergenza (come a La Spezia), poi soprattutto in partite in cui contavano più i muscoli che la qualità o la rapidità. Questione di caratteristiche. E se Torreira continua a lanciare messaggi d’amore verso Firenze dal Sudamerica, senza però che la frattura tra Fiorentina e Arsenal riesca a rimarginarsi, è di fatto Amrabat, pagato 20 milioni due anni e mezzo fa, il titolare ad oggi in casa viola.
GRILLITSCH E I RIENTRI. In quella zona di campo rientrerà anche Pulgar, che fino a gennaio rientrava nelle rotazioni con gli stessi Torreira e Amrabat (a volte il cileno veniva preferito al marocchino) e che non ha trovato particolare fortuna al Galatasaray nei mesi in prestito. Potrà avere un’altra chance? Italiano lo ha già potuto valutare da vicino, di sicuro sarebbe un passo indietro rispetto alle gerarchie delineate nella stagione da poco conclusa. La Fiorentina sta portando avanti i contatti con l’agente di Grillitsch, giocatore che agisce in quella zona di campo ma non ha caratteristiche di regia. Da Asllani (piace ma non costa poco) a Sensi, le idee sono diverse. Senza trascurare comunque lo stesso Torreira, con un nuovo confronto atteso a breve. Tanti profili anche diversi tra di loro.
MEZZALI. In un reparto che potrebbe rinnovarsi anche nei due interni. Visto che Castrovilli starà fuori ancora a lungo e che l’intensa stagione prevederà la necessità di tanti ricambi là in mezzo. Ad ora si ripartirà da Bonaventura, Duncan e Maleh, ma è chiaro che Italiano vorrebbe aggiungere qualità in quella zona di campo. Ma anche numericamente qualcuno in più, in un reparto partito abbondante ma poi arrivato con il ‘fiato corto’ per i vari infortuni. Rientrerà dal prestito Benassi, da capire il futuro di Zurkowski: la Fiorentina eserciterà il controriscatto dall’Empoli e ci punterà, o utilizzerà il polacco come pedina di scambio? Questione ancora da sciogliere. Sul mercato è tornato con forza a circolare il nome di Maggiore, giocatore che Italiano stima molto dai tempi dello Spezia. Mentre Ederson della Salernitana piace sì, ma presupporrebbe un bell’investimento in quella zona di campo.
ATTACCO… DA RILANCIARE. Insomma, tanto movimento in una zona cruciale del campo. Mentre davanti sono stati sondati e proposti diversi e variegati profili. Di sicuro la Fiorentina ha la necessità di dare ancora fiducia ai giocatori pagati a caro prezzo solo pochi mesi fa. In particolare Arthur Cabral e Ikonè. Trenta milioni in due, aspettative alte ma anche mesi non semplici nell’inserimento nel calcio italiano e di Italiano. In teoria con Gonzalez potrebbero già rappresentare il tridente del futuro, ma è chiaro che nel reparto avanzato, spesso ‘bacchettato’ da Italiano specie da febbraio in poi, si debba fare più di qualcosa per alzare possibilmente l’asticella. Gli stessi Cabral e Ikonè sicuramente trarranno beneficio da una stagione che partirà con Italiano fin dal ritiro di Moena, stessa cosa Gonzalez con un anno di esperienza in più. Devono essere rivalutati, ma dall’altra parte c’è la necessità di inserire quei gol (sulla carta) che da metà anno, dopo la cessione di Vlahovic, sono arrivati con grande fatica. “Non abbiamo perso molto senza Vlahovic, alla Juve ha fatto gli stessi gol di Piatek e Cabral”, ha sottolineato Commisso nella conferenza di fine maggio, paragonando i 9 gol bianconeri del serbo agli 8 complessivi del polacco e del brasiliano da gennaio in poi. Certo è che Vlahovic fino a gennaio aveva segnato 20 gol in viola, la Fiorentina con i suoi sostituti là davanti non è arrivata neanche a metà di quella cifra nella seconda parte di stagione.
DAL MERCATO. Per una filosofia di gioco offensiva come quella di Italiano, un bel limite. Per il ruolo di centravanti c’è intanto da definire il futuro di Piatek: può rimanere, ancora in prestito o ad una cifra inferiore ai 15 milioni, o andrà via? Si farà un altro investimento importante nel ruolo oppure no? Pinamonti è un profilo che piace, ma l’Inter lo valuta tanto (a meno che non rientri in uno scambio con Milenkovic), per Joao Pedro da mesi ci sono stati contatti, prendere Arnautovic al Bologna non sarebbe cosa facile. E se Belotti è un nome che continua a circolare perché da tempo piace alla società (almeno due anni), ma ha un ingaggio fuori dai parametri (come sottolineò Pradè), Djuric è un profilo che può tornare buono come punta in più per affrontare al meglio le tre competizioni. In più tornerà Kouame, che dovrebbe essere valutato in ritiro. E sulle fasce? Per Saponara si attende ancora l’ufficialità del rinnovo, Callejon saluterà. C’è anche Sottil, ma (almeno) un altro giocatore ‘titolabile’ andrà preso. Con la speranza, per Italiano, di poter considerare davvero gli esterni dei veri e propri attaccanti in termini di gol. Cosa che non è avvenuta in questa stagione.
Di
Marco Pecorini