L’analisi di Stefano Cecchi evidenzia le pressioni sul tecnico viola, a rischio esonero in caso di un altro passo falso. Servono risultati e identità di gioco
Nel mondo del calcio, alcune partite possono segnare il destino di un allenatore più di un’intera stagione. È il caso di Raffaele Palladino, il cui futuro appare legato a doppio filo alla prossima sfida contro il Lecce. Un’analisi lucida di questa delicata situazione arriva dall’editoriale di Stefano Cecchi, pubblicato su La Nazione, che mette in evidenza le pressioni e le difficoltà che l’allenatore viola sta affrontando in questa fase cruciale del campionato.
“Condannato a vincere. Perché l’impressione è che se venerdì col Lecce dovesse arrivare un nuovo inciampo, la stagione fiorentina di Raffaele Palladino potrebbe chiudersi in anticipo rispetto al preventivato. Un esonero che a oggi nessuno vorrebbe ma che diverrebbe nelle cose di fronte a una nuova debacle. Condannato dunque a vincere, Palladino. Di nuovo. Non è la prima volta che ciò accade in questa stagione viola di alti e bassi clamorosi senza mai una terra di mezzo a consegnare tranquillità. Anche a inizio ottobre, alla vigilia della gara con il Milan, Palladino sembrò a un passo dall’esonero. Su quella linea di confine ce lo avevano condotto i pareggi scialbi con Venezia e Monza e una gara a Empoli dove le idee di gioco erano state rare come Gronchi rosa. Poi, col Milan, le parate di de Gea e il gol letale di Gudmundsson corressero la deriva, facendo imboccare alla squadra la striscia esaltante delle 8 vittorie consecutive.
Quando però tutto sembrava in discesa, arrivarono le nuove difficoltà del post Bove, e dunque le sconfitte con Bologna, Udinese e Napoli, fino alla pagina buissima di Monza. Così, alla vigilia della trasferta con la Lazio, Palladino sembrò di nuovo un tecnico sul crinale dell’esonero, salvato un’altra volta da una gara maiuscola di fluidità e trincea risorgimentale. Sarà di nuovo così anche venerdì col Lecce?“.
Cecchi prosegue analizzando il rendimento altalenante della squadra e sottolineando come, al di là delle sconfitte, sia stato il modo in cui queste sono maturate a destare le maggiori perplessità. “La squadra viola non ha quasi mai visto palla con il Como palleggiatore di Fabregas, e poi non è mai riuscita a essere dominante col Verona attendista di Zanetti. Insomma: pur con due avversari completamente diversi per filosofia di gioco, la Fiorentina è riuscita ad essere ugualmente impalpabile, incapace di esprimere un’identità“.
La sfida contro il Lecce diventa quindi un banco di prova decisivo per il tecnico, chiamato non solo a vincere, ma anche a convincere. “Per questo adesso la Fiorentina palladiniana non ha alternative: condannata a vincere col Lecce artigianale di mastro Corvino, provando di pari a convincere l’ambiente su una propria identità ritrovata. Con la speranza che l’allenatore viola, come già col Milan e poi con la Lazio, abbia ancora visione, motivazione, energia e pure buona sorte per tirare fuori la squadra da questa stagnazione di risultati e di gioco“.
Le prossime ore saranno dunque decisive per il destino di Palladino, con una Fiorentina chiamata a dimostrare carattere e personalità in un momento cruciale della stagione. L’allenatore saprà rispondere alle aspettative o la società deciderà di voltare pagina? La risposta arriverà venerdì sera, sul campo, dove ogni dubbio verrà spazzato via dal verdetto del gioco.
Di
Redazione LaViola.it