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Cecchi Gori: “Io vittima dei poteri forti, altri club hanno rateizzato in 30 anni…”

L’ex presidente della Fiorentina torna a parlare del fallimento. E l’avvocato: “La Viola unica società a dover saldare in unica rata”.

Torna a parlare Vittorio Cecchi Gori, alla Nazione. Dal 2002 i problemi e la lontananza da Firenze: «Ho sempre voluto bene a Firenze e Firenze ha voluto bene a me. Sono rimasto a distanza perché la vita mi ha riservato altri ostacoli e sono rimasto vittima di grandi ingiustizie. Ma nessun problema con Firenze: l’altro giorno ho percorso le vie del centro e tutti si sono fermati per salutarmi, chiedere come stavo, perfino abbracciarmi».

BATISTUTA. Batistuta ha detto che Cecchi Gori sbaglio diverse scelte, e che si poteva vincere di più. «Bati mi vuole bene e in un certo senso ha ragione… Ma non fu solo colpa delle mie scelte, in quel periodo fui vittima dei poteri forti anche per la vicenda di Telemontecarlo, si vede che rappresentavo un pericolo e il Terzo Polo era un nemico da eliminare. La Fiorentina rimase coinvolta in quel massacro, io ero un obiettivo da affondare. In quel periodo mancò una figura rappresentativa in grado di dialogare con la Federazione e far valere il peso delle mie attività imprenditoriali, anche per gli sforzi che stavo facendo aumentare i diritti televisivi da destinare al calcio. Mi sarebbe servito un uomo di esperienza e spessore, provai a rimediare con Sconcerti ma ormai era troppo tardi».

FALLIMENTO. La teoria del complotto non è nuova… «Chiamatela come volete, io so che ingiustamente ho perso una società per pendenze inferiori a quelle che altri club hanno potuto rateizzare in 30 anni… Ma non ho finito di combattere, non lo farò mai. E non solo per i soldi, davvero, se dovessi vincere ne prenderei solo una piccola parte. Il resto andrebbe alla Fiorentina, la mia Fiorentina, quella che è stata defraudata e azzerata. Non mi interessano i soldi, lo ripeto, sono le ombre sul mio conto che voglio combattere».

TRIBUNALI. L’avvocato Gianfranco Passalacqua sta per notificare un atto di citazione nei confronti della Curatela fallimentare: «Abbiamo elementi per sostenere che sia rimasta inspiegabilmente inerte, fin da quando nel novembre 2002 il curatore non si è attivato per fare ricorso al Tar contro la decisione della Figc, che aveva escluso la Fiorentina dal campionato. Sarebbe stata una procedura normale, che nel 99 per cento dei casi ha successo anche nell’interesse dei creditori… Fra l’altro quando finalmente la Figc ci ha permesso l’accesso agli atti, abbiamo scoperto che la Fiorentina era stata l’unica a dover saldare in un’unica rata l’esposizione nei confronti dell’erario, azzerando in pratica ogni credito che la società viola aveva nei confronti della Lega; ad altri club con una situazione finanziaria ben peggiore è stata concessa una dilazione trentennale… In quel contesto così sbilanciato e ingiusto il curatore non si attivò e ancora oggi ci sembra incredibile».

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