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C’è un nuovo sceriffo in città: buona la prima per Pablo Marí
Lo spagnolo si è riscattato nel suo esordio da titolare in maglia viola dopo l’errore nel finale contro il Verona
La Fiorentina torna a vincere dopo 3 sconfitte consecutive e lo fa con il ritorno alla difesa a 3 e il passaggio al 3-5-2. Fondamentale in questo cambio modulo è l’inserimento al centro della difesa di Pablo Marí, il difensore tanto invocato da Palladino dopo le 2 salvezze conquistate insieme al Monza.
Leadership, esperienza, centimetri, personalità e temperamento, ma anche buona tecnica per impostare. In Brasile, quando vinse la Libertadores con il Flamengo, lo avevano soprannominato O Xerife, ovvero Lo Sceriffo. Nomignolo azzeccato per il 31enne nato ad Almusafes, provincia di Valencia. 13 spazzate, 5 duelli vinti su 6 e il 91% di precisione dei passaggi: questi i numeri dello spagnolo, che si è reso protagonista anche di alcune sventagliate con il mancino nella sua centesima partita in Serie A. È stato invece sfortunato nell’occasione concessa al Lecce nel primo tempo, quando nel tentativo di rinviare un cross da sinistra ha colpito Ranieri e Karlsson ha costretto De Gea all’unica vera parata della sua partita.
Dopo aver smaltito l’infortunio all’adduttore e l’esordio da dimenticare nei minuti finali contro il Verona, con il mancato intervento in chiusura su Bernede, Pablo Marí si è riscattato con il convincente debutto da titolare contro i salentini. Autoritario in mezzo tra Pongracic e Ranieri, l’ex Arsenal ha dato solidità al reparto, permettendo alla squadra viola di sentirsi a proprio agio difendendo bassa, in quella che ormai è diventata la comfort-zone per i viola.