
Ottimo l’ultimo mese di Albert Gudmundsson con la Fiorentina. Ora l’islandese è decisivo e trascinatore
Un gol contro il Napoli, uno contro la Juventus, l’autorete di Thiaw propiziata contro il Milan, più il gol segnato al Panathinaikos nella partita decisiva di ritorno al Franchi. L’ultimo mese di Albert Gudmundsson in maglia viola è stato poco meno che scintillante per numeri e contributo, e se la squadra viola non può fare a meno di Moise Kean, adesso forse nemmeno dell’islandese, scrive il Corriere Dello Sport.
Gud la Fiorentina non se l’è presa solo con i gol, con i suoi colpi vari e ricchi di fantasia, ma anche con una presenza fisica e mentale in partita che non c’era nei mesi passati: perché si sente parte vera e attiva della Fiorentina, finalmente apprezzato per quello che fa in campo, coinvolto in tutto e per tutto nelle vicende viola. Si è integrato nel gruppo e nell’ambiente che lo circonda, e il suo rendimento ne ha beneficiato come dicono le prestazioni e i numeri. La riprova al Meazza contro il Milan quando Palladino l’ha sostituito dopo un’ora: cambio non gradito, pur non avendo fatto gesti eclatanti per non mancare di rispetto ad allenatore e compagni. Perché Albert Gudmundsson la Fiorentina non l’ha conquistata e basta: ci tiene e la vuole trascinare più in alto possibile.

Di
Redazione LaViola.it