De Gea punto di riferimento per la Fiorentina. A lui Pioli si affida per il salto in avanti dei viola, verso la Champions League
Ci sono punti di riferimento più di altri e lo sono per un insieme di fattori che li rendono tali: capacità tecniche, leadership, esperienza, attitudine alla sfida, ad esempio se si parla di David De Gea. Per queste e altre caratteristiche se c’è uno dentro la Fiorentina che riflette alla perfezione le ambizioni non sbandierate ma nemmeno troppo sotto traccia nel segno della Champions League, questi è il portiere spagnolo, scrive il Corriere Dello Sport Stadio.
GUIDA. A lui (anche) Pioli si appoggia e si affida per consentire alla Fiorentina di diventare un gruppo forte e competitivo nella testa prima ancora che nel gioco, capace di recitare un ruolo da protagonista in campionato e, spostando il tiro sull’Europa, di conquistare finalmente la Conference League e lottare almeno per il quarto posto. De Gea può essere il trascinatore senza trascinare, nel senso che per pensiero e modo di essere raramente esplicita il suo carisma se non con la bravura riconosciuta tra i pali: gli bastano le qualità sopra ricordate, assieme alla frequentazione a un livello così alto che sempre nel gruppo di Pioli nessuno ha o forse ora ce l’ha soltanto Dzeko, e difatti il bosniaco somiglia per molte cose e molti attributi all’ex numero uno del Manchester United. Laddove, De Gea, ha messo insieme 545 partite considerando tutte le competizioni disputate in dodici stagioni con la maglia dei Red Devils. La voglia di rimettersi in gioco, di ricercare e di ritrovare le stesse sensazioni, le stesse emozioni, le stesse (magari) vittorie in un altro posto, e la scelta a suo tempo della Fiorentina è stata tutt’altro che casuale. Scelta di calcio, agonistica, ma anche di vita, condivisa con la famiglia al di là dell’aspetto sportivo in una componente affatto secondaria.
MARTINELLI. De Gea si è assegnato un altro obiettivo affidandolo all’esempio quotidiano del campo: lasciare un’eredità tanto pesante quanto gratificante a Tommaso Martinelli che ha preso sotto la propria ala. E posto più sicuro non c’è.
Di
Redazione LaViola.it