A Enschede una Fiorentina tosta (e sciupona) centra con merito la qualificazione europea dopo cinque anni. È 0-0 con finale al cardiopalma
Ora la Fiorentina è davvero in Europa. Come sottolinea il Corriere dello Sport-Stadio, la squadra di Italiano centra l’obiettivo con un’ora splendida a Firenze (con vittoria) e un’ora e mezzo di vera battaglia a Enschede (con 0-0 finale). Un traguardo sudato e meritato anche per il modo in cui i viola hanno debuttato in Coppa in trasferta, giocando con orgoglio e personalità in uno stadio cattivo e nemico.
I titoli finali li conquista Terracciano, che con una miracolosa parata sventa al 97′ il colpo di testa di Brenet. Un gesto che a molti ha riportato alla mente lo Zoff di Italia–Brasile e il suo intervento sul colpo di testa di Oscar o l’intervento di Toldo a Wembley contro Kanu in Fiorentina–Arsenal. A permettere ai viola di passare il turno non sono stati però solo i guantoni di San Pietro: gli uomini di Italiano hanno giocato tutti insieme da squadra, nonostante la solita scarsa concretezza sotto porta. Tre volte soli (Ikoné, Mandragora e Jovic) davanti al portiere, i viola hanno colpito solo un palo. La Fiorentina rischia e si rialza, non mollando neanche quando Igor si fa fatto buttare fuori per la seconda sciocca ammonizione nel giro di 10 minuti.
PRESSING ASFISSIANTE. Il Twente parte fortissimo (un po’ come aveva fatto la Fiorentina all’andata al Franchi), con raddoppi continui, pressing altissimo e un’aggressività che svela la strategia di Jans: sottrarre subito ai viola il gol di vantaggio del Franchi. Italiano però recupera Igor al fianco di Milenkovic, e la presenza della vera coppia titolare restituisce sicurezza alla retroguardia gigliata. I primi 20′ sono di autentica sofferenza, ma la Fiorentina non perde mai l’equilibrio e non si fa intimorire. I viola rischiano tantissimo solo in un’occasione, sventata miracolosamente da Cabral sulla linea di porta.
LA RISALITA. Lentamente i viola mettono la testa fuori, complice anche il comprensibile abbassamento di pressione del Twente. Ci pensa Sottil, con una punizione deviata dalla barriera, a costringere Unnerstall alla prima parata decisiva. Ma non è l’unico affondo della Fiorentina: arrivano anche un’altra occasione creata da Sottil e una di Cabral.
IN CONTROPIEDE. A inizio ripresa, dopo la palla-gol di Cerny salvata da Igor, gli olandesi perdono le misure e la Fiorentina ha spazio in contropiede. L’inserimento di Gonzalez dà maggiore velocità delle ripartenze, così negli ultimi 20 minuti la squadra di Italiano poteva segnare tre gol. Il primo se lo mangia Ikoné solo davanti a Unnerstall, il secondo Mandragora (rovesciata e palo su assist di Jovic) e il terzo Jovic (altro assist di Gonzalez, altro intervento di Unnerstall). Per i viola sbagliare così tanto è purtroppo un classico.
Di
Redazione LaViola.it