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CdS – Bove: “Quei giorni difficili. Mi hanno aiutato tutti a Firenze e alla Fiorentina”

Le parole di Edoardo Bove sul rapporto con Firenze e sui giorni difficili che spera di essersi buttato alle spalle

Parla ancora così al Corriere Dello Sport Edoardo Bove: “Quando mi sono ritrovato senza certezze, ho attraversato una crisi che definirei d’identità. Fino ad allora non avevo fatto altro che giocare a calcio. In momenti come quelli ti poni un sacco di domande, ti chiedi cosa sarai senza il pallone. Mi hanno aiutato la famiglia, gli amici, i compagni, i tifosi, la Fiorentina, e non mi riferisco solo alla squadra, ma anche ai dirigenti. Il ricordo più bello resta l’accoglienza dell’Olimpico prima di Roma-Fiorentina, un insieme di emozioni fortissime”. 

GUARDI ANCORA LE PARTITE. “Solo quelle di Fiorentina e Roma, le altre mi danno fastidio… Anche mio padre vede meno calcio, pur essendo appassionatissimo. Trovo che sia una reazione più che naturale… Per me, in particolare all’inizio, non è stato difficile come per i miei: io non capivo la gravità della situazione, pensavo di essere semplicemente svenuto. Loro invece sapevano di avere corso il rischio di perdere un figlio. Le situazioni preferisco prenderle di petto, sono sempre stato così. Voglio capire. Quando so di poter cambiare il corso delle cose, non certo il destino, mi sbatto”.

GIOCARE. “Non escludo niente. I medici non sono ancora giunti a una conclusione, potrei anche essere a posto, non credi? Ho la piena consapevolezza della situazione, sto da Dio e ho una gran voglia di tornare alla mia passione. Non ho potuto controllare ciò che mi è successo, e quindi, sotto sotto, sulle prime ero arrabbiato proprio per quello. Ora non sono più incazzato”.

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