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CdS – Bove: “Che bella Firenze. La gente è stata importante. Ritorno in campo? Sento che è vicino”

Edoardo Bove - Fiorentina

Le parole di Edoardo Bove sul rapporto con Firenze e sull’eventuale ritorno in campo dopo il lungo stop

Parla così Edoardo Bove al Corriere Dello Sport: Come sto?Sono sotto trasloco, adesso tanto stanco. Da Firenze, dove avevo una casa grande, a Roma dove la mia l’ho scoperta fin troppo piccola. Sto buttando un sacco di roba. Sbuca di tutto, ovunque. Alcune cose finiscono nel cassonetto, altre le distribuisco. Mi devo liberare. Ho magliette della Roma d’ogni tipo, una ventina con l’8 che non ho mai indossato. Trasloco anche i pensieri dallo spirituale al materiale. Ho scoperto che la casa ti lega a un posto. Devo fare ordine».

FIRENZE. “Non riesco a star fermo, devo muovermi, gioco a padel, ho la palestra in casa. Ti dicevo dell’appartamento di Firenze che ho lasciato….A un minuto dal Duomo, ci sono stato solo dieci mesi eppure mi sento legatissimo a un posto in cui ho vissuto più emozioni negative che positive. Firenze, la città, è stata importante. Quando non avevo cose da fare andavo in giro, il Lungarno, le strade del centro, vedevo solo cose belle, incontravo gente che mi copriva d’affetto. Alla fine le cose più dolorose sono anche le più potenti. La sofferenza, se condivisa con gli altri, enfatizza i rapporti, oltre che i ricordi”.

RAPPORTO COL DOLORE. “Mi fa sentire vivo, lo riconosco e non mi spaventa, lo accolgo. Tanto è inutile respingerlo. Il dolore mi ha fatto pensare a una vita normale. Ho tanti amici che studiano o lavorano e ci sono stati momenti, in questi mesi, in cui ho temuto di dover smettere di giocare. Se non avessi avuto quell’incidente, questa parte di vita non l’avrei conosciuta. Mi sono ritrovato a riflettere su cosa avrei fatto da grande. Situazioni come la mia sono piene di step”.

RITORNO IN CAMPO. “Il ritorno in campo è il prossimo step. Bisogna fissare il come, il dove e quando.” E chi lo fissa? “Edoardo”. Hai tenuto il conto degli esami ai quali ti sei sottoposto da gennaio a oggi? “Le visite saranno state una decina, molte di semplice controllo, elettrocardiogramma, prove sotto sforzo, holter pressorio, oltre a aritmologiche e a studi elettrofisiologici. Sono preparato. I medici hanno giustamente tutte le cautele… Ci vuole ancora un po’ di tempo, ma sento che si sta chiudendo il cerchio. Stiamo parlando con la Roma”. Sei sotto contratto? “Fino a giugno 2028, è ancora lunga”.

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