Le parole della moglie di Commisso, dall’amore per Firenze al sentirsi fiorentina. E sulla squadra: “Sono bravissimi ragazzi, educati. E il nostro Vincenzo…”
Su La Nazione intervista a Catherine Commisso, moglie di Rocco. Ecco alcune sue parole: «Sono nata a Siderno Marina, non tanto lontana da dove è nato Rocco. Ci siamo conosciuti ragazzini, tanto che a 17 anni mi sono sposata e il nostro percorso è proseguito nel tempo».
RESPONSABILITA’. Cosa significa essere la moglie di uno degli imprenditori più importanti d’America? «Tanta responsabilità. Abbiamo una grande azienda (Mediacom) a New York, dove lavorano 4mila collaboratori. Poi Rocco ha comprato la società e le responsabilità sono aumentate: anche qui ci sono oltre 800 persone che sono nella Fiorentina. Può sembrare semplice, ma quando lo fai per lavoro e passione avverti la consapevolezza di questo».
FIRENZE. Durante l’inaugurazione del Viola Park ha detto di sentirsi fiorentina. Ha capito la città? «Si, i fiorentini sono bravi e orgogliosi della loro città e del loro modo di essere. Credono nel senso di appartenenza, sono creativi e appassionati». Cosa le piace di Firenze? «La cultura, il grande passato. C’è sempre qualcosa che puoi imparare da Firenze e dal suo passato ed è bellissimo». Rocco dice che è stata lei a spingerlo verso la Fiorentina. «Gli ho detto, ’se dobbiamo fare questo passo’, facciamolo per una città che è bella. Sono stata qui nel 1989 e ne sono rimasta affascinata. Per questo non ho esitato a dire Firenze: bellezza che non tramonta mai». Se potessi dire qualcosa ai fiorentini, cosa direbbe? «Siamo tutti fiorentini, come ho detto. Un messaggio di unità, di inclusione. E’ con questo spirito che è nato il Viola Park. E’ vero, i fiorentini sono critici, lo capisco questo, ma allo stesso tempo sono molto appassionati della loro squadra e di Firenze».
ROCCO. Ci dice un pregio e un difetto di Rocco? «E’ una persona che guarda sempre avanti, al futuro, pensando di non poter cambiare il passato. E’ due passi sempre avanti gli altri, pensando a fare il meglio». E un difetto? «Non ha pazienza e questo è un difetto, ma visto che io ne ho tanta (ride, ndr) ci bilanciamo».
RAPPORTO CON LA SQUADRA. «Siamo coinvolti, sempre con loro. Sono bravissimi ragazzi, educati e il nostro Vincenzo è bravissimo, lo rispetto tanto e imparano tanto da lui. Io prima tifosa? Rocco lo è, li segue, li incoraggia, li difende sempre. Io mi preoccupo soprattutto quando si fanno male. Il mio senso materno viene fuori».
Di
Redazione LaViola.it