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Cataldi e Bove: l’equilibrio sotto la cupola del Brunelleschi

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I centrocampisti romani sembrano aver trovato stabilità e costanza di prestazioni in questo inizio di avventura in viola

Roma e Firenze. Due città bellissime, ricche di storia e accomunate da un patrimonio artistico immenso. Avranno forse pensato questo Danilo Cataldi e Edoardo Bove appena giunti in riva d’Arno. Certo, Firenze è una città a misura d’uomo rispetto a Roma. Ma chi poteva anche dire che, analogamente, la Fiorentina lo sarebbe stata per i due giocatori provenienti da Roma e Lazio? Probabilmente Palladino e la dirigenza gigliata che, a differenza di molti, hanno visto nei due giocatori giunti sul gong di mercato per dare una svolta a centrocampo.

PRESTAZIONI. Valutazioni medie analoghe nelle prime uscite in maglia viola per i due centrocampisti: 6.97 per Cataldi e 6.96 per Bove. Valori eccezionali se li rapportiamo alle prestazioni offerte prima dell’approdo al Viola Park. Infatti, l‘ex Roma non aveva mai avuto un rendimento così alto, segnando valori in netta crescita col recente passato (la scorsa stagione in maglia giallorossa l’aveva chiusa con una valutazione media di 6.51). Discorso analogo per Cataldi, per il quale bisogna risalire alla stagione nella Lazio 2018/2019 per trovare il secondo miglior andamento personale (6.71).

DENSITÀ. La presenza in mezzo al campo dei due giocatori è fondamentale. Cataldi e Bove, oltre che a ripulire la manovra viola, fanno a sportellate in mezzo al campo. Rispettivamente, subiscono mediamente 0.9 falli/partita il primo e 2 falli/partita il secondo. Era da Benevento che l’ex laziale non occupava il campo con tale portata. Mai, invece, era riuscito a Bove.

PRECISIONE. Non male neppure la capacità di effettuare passaggi precisi. Cataldi ha la seconda miglior percentuale tra i centrocampisti della Fiorentina: 89.1%, dietro solo a Richardson (91.3%). E’ quinto, invece, Bove con l’85% di passaggi completati. Numeri quindi in evidente crescita che mostrano come l’ambiente viola faccia bene ai due giocatori, e gettano le basi per discorsi concernenti l’eventuale riscatto di entrambi.

E pensare che, dieci anni fa, fu proprio la cupola del Brunelleschi a far da sfondo al “sì” della moglie di Danilo.

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