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Castrovilli, presi in parola Mancini, Iachini e sé stesso. Quattro tiri e due reti in due gare

Castrovilli

Gaetano Castrovilli già a due reti in due gare di campionato. Ad un passo il suo record di gol. Ottime risposte a chi gli chiedeva di segnare di più

Non può far altro che leccarsi le ferite la Fiorentina. Mettere da parte quella amara sensazione di aver buttato alle ortiche un’impresa che era lì ad un passo, e averlo fatto con le proprie mani, contro l’Inter, archiviare la gara di San Siro e iniziare a pensare a quella di venerdì contro la Sampdoria. Con qualche nota dolente, ma anche spunti incoraggianti che la sconfitta contro i nerazzurri lascia a Iachini e alla Fiorentina, come squadra ed anche dai singoli.

Oltre alla vena ispirata di Ribery, due assist trasformati in oro che potevano essere anche tre o quattro se Kouame nel primo tempo e Vlahovic nel secondo non si fossero divorati reti non certo impossibili, resta anche la prova ottima sia in fase offensiva ma anche in quella difensiva di Chiesa, ma soprattutto il secondo centro in due gare di Gaetano Castrovilli.

DUE SU DUE. ‘Migliorare alla voce gol’. Glielo avevano chiesto il Ct Roberto Mancini, Beppe Iachini, ed anche Vincenzo Montella che già in tempi non sospetti disse di lui: “se riuscisse a trovare il gol con un po’ di costanza potremmo, forse, aver trovato un nuovo Antognoni”.  E se lo era chiesto anche a sé stesso Castrovilli, ben consapevole di poter sfruttare meglio la sua qualità di incursore attraverso una miglior finalizzazione. E in due gare giocate fin qui, Gaetano dalla Puglia, ha già quasi eguagliato sé stesso. L’anno scorso mise a referto 3 reti, quest’anno è già a 2. Un anno fa erano arrivate la perla di San Siro contro il Milan, col destro, e due centri di testa (Sassuolo e Parma). Quest’anno, invece, entrambe le realizzazioni sono arrivate col piede debole, il sinistro. Una da opportunista, col Torino, inserendosi sul secondo palo, l’altra dopo aver dato il via ad una ripartenza , aver seguito l’azione con una corsa di quasi 100 metri, prima di battere Handanovic con un tiro sul palo lontano.

CECCHINO. Nel suo primo campionato in Serie A, era andato al tiro 49 volte, con una media tiri effettuati/reti di 1 gol ogni 16 tiri. Quest’anno, in due gare ha tirato 4 volte segnando 2 volte, con una media, dunque, di 1 gol ogni 2 tiri. Presto, ovviamente, per fare raffronti, così come i dati sono assolutamente più che parziali. Ma la strada intrapresa da Gateano Castrovilli è una risposta a dir poco incoraggiante.

INCURSORI. E non è un caso se la Fiorentina si è dotata di centrocampisti in grado di dare maggior supporto alla manovra offensiva. Castrovilli, Bonaventura, e potrebbe non essere finita qui. Soprattutto in caso di partenza di Chiesa, il nome di De Paul stuzzica, e non poco. Anche perché l’anno scorso, oltre alla enorme carenza di reti degli attaccanti, è mancato anche un centrocampista in grado di buttarla dentro su azione. Pulgar dal dischetto è stato praticamente impeccabile, ma non si è mai visto su azione. E quando hai a disposizione un inventore di assist come Ribery è un peccato non approfittarne con inserimenti. Certo servirà trovare il giusto equilibrio. Perché avere una mediana con Bonaventura e Castrovilli assieme comporta grandi sacrifici nel perno centrale (Amrabat) e nella fase difensiva.

BUONA LA PRIMA, E LA SECONDA. Intanto Castrovilli, fresco di nomina a numero dieci della Fiorentina, non ha alcuna voglia di fermarsi, e già dalla gara di venerdì potrebbe eguagliare sé stesso dopo sole tre gare di campionato. E il cammino è solamente appena cominciato. Non c’è due senza tre.

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